L’uscita di scena di Rafa Benitez è stata una delle notizie sul Calcio Napoli più chiacchierate degli ultimi 6 mesi. Il mister pluripremiato è stato quindi rimpiazzato da Sarri. Quest’ultimo non è né giovane né famoso. Tuttavia, il suo carisma, la sua umiltà ma soprattutto la passata stagione all’Empoli hanno convinto Aurelio De Laurentiis e metà del popolo azzurro. La scelta, infatti, ha spaccato l’opinione pubblica azzurra. La decisione dell’imprenditore cinematografico, infatti, è apparsa a molti supporter un tantino azzardata. Questo ci ha spinto a fare un confronto fra due visioni diametralmente opposte: quella di Benitez e quella di Sarri.
Dagli spalti al cielo
La prima differenza che è balzata agli occhi degli osservatori riguarda le diverse tecnologie utilizzate per riprendere soprattutto i movimenti della difesa. Lo staff dello spagnolo era solito riprendere dagli spalti gli allenamenti della squadra ed elaborare poi delle immagini riprese dalle tribune. Maurizio Sarri, come riportato dalle notizie sul Calcio Napoli, utilizza un drone che riprende molto dall’alto le immagini di gioco. Una strategia che consente di gestire al meglio i movimenti dei difensori, correggendone le sbavature.
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Un’altra differenza abbastanza riguarda i metodi preparazione tecnica, tattica e soprattutto fisica della rosa. Il tecnico spagnolo, secondo quanto diffuso dalle notizie sul Calcio Napoli, puntava molto sul gioco con la palla, fin dai primi giorni. Gli impegni atletici, invece, erano limitate ad allenamenti mattutini. Il tecnico ex Empoli, invece, ha suddiviso i lavori tra sedute mattutine e pomeridiane, allungando gli allenamenti fino a 2 ore circa. Essi prevedono sia gli esercizi di atletica sia quelli con la palla e con schemi tattici provati ripetutamente.
Il modulo
L’allenatore precedente, fin dal primo giorno di ritiro di due anni fa, ha sempre imposto il suo 4-2-3-1 senza mai cambiarlo. Una scelta che ha comunque prodotto dei frutti, in termini di trofei conquistati. Il neoallenatore del Napoli, anche se non nasconde di preferire il 4-3-1-2, si è già adeguato al materiale a disposizione e, almeno per ora, è pronto a schierare un 4-3-3, che è ben supportato dalla ricchezza di laterali tesserati dal Napoli nelle ultime stagioni.
Riuscirà il nuovo ct degli azzurri a superare il blasonato predecessore? Al momento, l’unica certezza è che, in casa Napoli, sta per cominciare un nuovo ciclo. Secondo voi, Sarri è l’allenatore giusto per il salto di qualità?