Duomo di Salerno: misteri e bellezze di un’opera d’arte
Il Duomo di Salerno, o Cattedrale di Santa Maria degli Angeli (di San Matteo e San Gregorio VI), è uno dei tesori storici custoditi da questo comune campano
Il Duomo di Salerno, conosciuto anche come Cattedrale di Santa Maria degli Angeli (di San Matteo e San Gregorio VI), è uno dei tesori storici custoditi dal comune campano. Una città che somiglia più ad un borgo, piccola e perfetta, Salerno offre la perfetta alternativa a Napoli. Un contraltare, insomma, al grande e caotico capoluogo campano. Salerno, infatti, si concede con meno sfacciataggine ma altrettanta generosità.
Siti archeologici meravigliosi come il Castello Medievale di Arechi impreziosiscono il panorama culturale campano.
Hotel Eremo: suggestione fatiscente sotto lo sguardo del VesuvioIl Duomo di Salerno: una meraviglia architettonica
Il Duomo di Salerno, o Cattedrale, è il principale luogo di culto cattolico della città. La chiesa, la cui prima costruzione risale al XI secolo, fu realizzata in stile romanico. Tuttavia, nel tempo, la basilica minore ha subito molte ricostruzioni e modifiche. I piccoli ma numerosi interventi le hanno conferito elementi dello stile Barocco. Il Duomo fu costruito dopo la conquista di Roberto il Guiscardo e consacrato nel 1084, da papa Gregorio VII, esule in città.
Il perno della struttura, il suo centro, è il meraviglioso campanile. Costruzione di grande valore storico ed artistico, il campanile rappresenta una fusione bizantino-normanna. I 52 metri di campanile svettavano sulla città, portando il potente suono di ben otto campane. Ad oggi, solo sei sono sopravvissute. Da una lapide murata sulla fronte meridionale si legge che committente fu Guglielmo da Ravenna, arcivescovo di Salerno dal 1137 al 1152.
Gli interni della cripta sono particolarmente pregevoli. Il luogo del riposo eterno delle spoglie di San Matteo ha subito un incredibile restauro, profondamente barocco. Su progetto dell’architetto Domenico Fontana e del figlio Giulio, il restauro ha dato alla cripta il volto che ammiriamo oggi. Le bellissime scene tratte dal Vangelo Secondo Matteo sono raffigurate dal pittore tardo-manierista Belisario Corenzio. Gli affreschi religiosi sono accompagnati ad episodi di vita salernitana, come L’assedio della città da parte dei francesi.
Il Fantasma di Guaidalgrima e la Porta dei Leoni: i misteri del Duomo
Come ogni luogo storico che si rispetti, anche il Duomo di Salerno ha il proprio fantasma e le proprie leggende. Si narra ad esempio che tanti anni fa – durante un’invasione saracena – le statue in pietra all’ingresso della chiesa presero vita. Le due statue, raffiguranti dei leoni, danno il nome alla porta omonima: la Porta dei Leoni. I leoni, in quell’occasione diventati famelici bestie in carne ed ossa, divorarono i pirati invasori. Tenendo salvo, come veri e propri guardiani, il Duomo.
Si racconta, ancora, dello spirito della bella e triste Guaidalgrima di Salerno. Quando Guglielmo II, duca di Puglia e Sicilia e marito di Gaitalgrima, morì in circostanze misteriose, il 4 agosto 1147, lasciò la moglie sola e senza eredi. La disperazione della duchessa normanna, famosa per i suoi lunghi capelli biondi, fu totale. La bella vedova recise la sua lunga chioma fulva e la depose sul sepolcro del suo Gugliemo. Il gesto di lutto di Gaitelgrima fu un ultimo pegno d’amore. Alcune ancelle e altre donne salernitane decisero di ripetere la stessa azione come omaggio al duca. Il sarcofago del duca è ancora presente nel Duomo, ben visibile nell’atrio dedicato a San Matteo.
Una leggenda narra che ogni 4 agosto, anniversario dell’evento, una farfalla dorata uscirebbe dal sarcofago e volerebbe via tra le colonne romane dell’atrio prima di scomparire. Seguita dal fantasma della dama dai capelli d’oro, per sempre accanto al suo perduto amore, in una devozione che sfida il tempo e lo spazio.