Lo strano caso della Bandiera Borbonica allo stadio
Quella napoletana è sicuramente la tifoseria più fantasiosa d’Italia
Chi segue il calcio, o a anche chi solo guardando un tg sportivo non può fare a meno di notare che nell’ultimo periodo i tifosi del calcio Napoli, stanno introducendo all’interno dello stadio oltre alle classiche bandiere color azzurro, anche particolari bandiere raffiguranti lo stemma della casata dei Borbone.
Questa bandiera storicamente fu adottata a partire dal 1738 come simbolo di potere della città di Napoli, allora fiorente capitale del regno delle Due Sicilie, nome dato dal re Ferdinando IV di Borbone e scomparve con l’avvento dei garibaldini una volta unificata l’Italia nel 1861 che portò all’abbandono da parte dei Borboni della penisola per sempre.
Ecco il nuovo canile municipale ultra moderno di NapoliMa cosa c’entrano i Borbone con il Calcio Napoli?
I Borbone non entrano allo stadio!
Quella napoletana è sicuramente la tifoseria più fantasiosa d’Italia, e anche in questo caso la fantasia proprio non manca, questo stemma reale infatti ultimamente impazza sulle bandiere, sulle magliette, sui gadjet vari, disponibili nei negozi autorizzati e non, insomma possiamo dire che a Napoli è scoppiata una vera e propria borbone-mania. A questo punto dobbiamo pensare ad una trovata pubblicitaria per incrementare le vendite di nuovi prodotti, visto i brillanti risultati che questa squadra sta ottenendo in questo campionato o forse sotto sotto c’è qualcosa di più?
Il calcio come molte attività di costume che coinvolgono un’intera società, racconta uno spaccato della realtà stessa, una realtà quella napoletana, decisamente molto dura per una città che ogni giorno deve lottare con mille problemi e con poche risorse per affrontarli. Detto ciò bisogna fermarsi un attimo e pensare: la decisione di non portare allo stadio la bandiera italiana ma piuttosto una bandiera borbonica dovrebbe far riflettere, su come probabilmente attraverso questo tipo di comportamento ci sia un espressione di malcontento sociale e di senso di abbandono da parte dello Stato, verso una città che ne percepisce l’assenza, pertanto i suoi abitanti preferiscono ricordare attraverso l’adozione di questa bandiera e sottolineare i tempi fieri e goliardici vissuti sotto il dominio Borbonico, dove la città partenopea vantava un certo tipo di prestigio.
Sta di fatto che nonostante non sia ancora ben chiaro il motivo per i quali siano apparsi gli stemmi borbonici allo stadio, c’è stata un’ordinanza ben precisa che vietava l’ingresso fino a qualche partita fa, all’interno di ogni palazzetto dello sport alle persone che indossavano sciarpe e bandiere con stemma reale, veniva dunque sequestrato tutto il materiale con simboli d’appartenenza storica, ormai acquisito da centinaia di tifosi, non importava che fossero grandi o piccini ad indossarli l’imperativo e non fare entrare i Borbone allo stadio!
Il movimento Neo – borbonico (si avete capito bene si è costituito addirittura un movimento) ha fortemente protestato verso questo tipo di atteggiamento e subito c’è stato un dietro front da parte delle autorità che hanno permesso l’ingresso dello stemma, purché sia accompagnato da un simbolo esclusivamente calcistico.
Alla luce di tutto ciò, che sia giusto o sbagliato introdurre l’antico stemma di una famiglia reale, bisognerebbe, prima di passare ai sequestri o a qualsiasi altra forma di repressione, ascoltare e osservare i comportamenti sociali di massa e ricordare che ben altri atteggiamenti andrebbero puniti allo stadio come per esempio quelli dei cori razzisti, di cui molto spesso la tifoseria napoletana è vittima.
Vorrei precisare che ogni volta che vedrete una bandiera delle Due Sicilie sono i briganti di Napoli e non sicuramente i neo borbonici che negli ultimi anni si sono visti allo stadio solo il 6 gennaio i 7 di loro per una forma pubblicitaria lanciata dal cantante Povia con una carriera in discesa e riscopertosi meridionalista con l’appoggio del movimento poi solo petizioni virtuali senza ottenere nulla l’unico che è riuscito ad ottenere qualcosa e il senatore Bartolomeo Pepe riuscendo a portare nel settore distinti club Napoli Due Sicilie con tanto di striscione e bandiere autorizzate dalla società
Quando certi movimenti hanno bisogno di farsi pubblicità per meriti non propi meglio approfondire le fonti prima di pubblicare cose inesatte.
Ps..o sono uno di quelli che il 5 novembre 2015 quando è iniziato il tutto allo stadio pprima nessuno ne parlava sono stato bloccato da polizia e dimostra sequestandomi bandiera e cellulare costretto a cancellare video e foto del sequestro e scendere a compromesso per riavere le bandiere di tutto il gruppo che avevano sequestrato.
Prego di informarvi prima di pubblicare falsità.
PER PRECISARE QUELLA È LA BANDIERA DELLE DUE SICILIE E NON DEI BORBONE NE TANTOMENO DEI NEO.
questa è innanzitutto la Bandiera della Casa Reale dei Borbone delle Due Sicilie (e non del Regno delle Due Sicilie – che ancora non esisteva) così come la volle il Re Carlo di Borbone delle Due Sicilie con Decreto Regio del 1738. Essa Sostituì le Bandiere della Trinacria (sole con tre gambe) e di Napoli (cavallo rampante) ad indicare la sua sovranità sui Due Regni. E’ una bandiera inclusiva che riconosce la dignità e la storia di tutte le dinastie che hanno preceduto la dinastia Borbonica Duosiociliana. La Prova è data dal fatto che sulla bandiera campeggia una CORONA (che solo un cieco non vede) e ci sono i Collari degli Ordini Cavallereschi della Casa Borbone Due Sicilie con al Centro il Giglio Borbonico-Angiò (Stemma Originario di tutte le dinastie Borboniche) Nel 1816 dopo il Congresso di Vienna Ferdinando IV poi divenuto Ferdinando I la adottò quale bandiera del neonato Regno Delle Due Sicilie.