La zuppa di cozze del giovedì santo a Napoli
Una tradizione tutta partenopea quella del giovedì santo a Napoli di mangiare la zuppa di cozze la sera dopo la messa tradizionale.
Come un po’ tutte le feste napoletane, anche il giovedì santo è diviso tra il sacro e il profano.
Il sacro riguarda il lato cristiano, infatti la sera del giovedì si celebra la Messa in Cena Domini (Messa della Cena del Signore), che dà solenne inizio al Triduo Pasquale; in essa si fa memoriale dell’Ultima Cena consumata da Gesù prima della sua passione e si commemorano l’istituzione dell’Eucarestia e del sacerdozio e il comandamento dell’amore. Durante questa Messa si svolge il rito della lavanda dei piedi, ripetendo quello che Gesù stesso fece dopo l’Ultima Cena.
Il lato profano riguarda il lato tradizionale della cucina napoletana, la zuppa di cozze, o più propriamente detta ‘a zupp’ ‘e cozzeche, che si mangia la sera: una vera prelibatezza.
Il pranzo pasquale dei napoletaniQuindi per chi volesse cucinarsela da sé ecco la ricetta della mia nonna.
Ingredienti per 8 porzioni
100 ml d’ olio extravergine di oliva
3 spicchi d’aglio
300 gr. di salsa di pomodoro molto concentrata
1 bicchiere di olio piccante
1 kg di freselle
3 kg di cozze
un grosso polipo
1/ kg di gamberetti e maruzzielli
Preparazione
Per la Salsa:
Far scaldare bene l’olio.
Quando questo è ben caldo, aggiungere gli spicchi d’aglio.
Quando questi sono ben dorati, toglierli dall’olio ed aggiungere le salse, 2 tazzine d’acqua e far cuocere, a fuoco lento per 10-15 minuti.
Far riposare 15 minuti, filtrare e mettere da parte.
La Zuppa:
Pulire bene le cozze, e scaldarle in un litro d’acqua (senza sale).
Togliere le cozze, e filtrare l’acqua di cottura.
Scaldare il polpo ed i maruzzielli.
Disporre nel piatto (individuale) 3-4 freselle, bagnarle con l’acqua di cottura delle cozze; aggiungere il polpo lessato e tagliato a grossi pezzi, le cozze, i gamberetti, i maruzzielli, ed infine, la salsa a piacere.
mezzo litro d’olio??? tu nun stai
La quantità d’olio, trattandosi di una ricetta decisamente datata, quando la cucina badava un po’ meno di oggi alla quantità di grassi da usare, potrebbe anche essere verosimile, ad ogni modo abbiamo provveduto a rivedere i quantitativi per tempi più moderni. La quantità d’olio resta comunque elevate, tipica di una cucina decisamente non a prova di dieta. Si tratta però anche di dover condire svariati chili di pesce. Grazie comunque per il suggerimento.