Castel Sant’Elmo: Un luogo straordinario avvolto dal mistero

La storia di uno dei luoghi più suggestivi di Napoli. Castel Sant'Elmo è un edificio, le cui mura, trasudano di affascinante mistero.

Arte e Cultura
Articolo di , 25 Nov 2020
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Napoli: Castel Sant'Elmo Hotepibre - Opera propria CC BY-SA 4.0 File:4433 SantElmo.jpg Creato: 18 novembre 2017 Informazioni su questa interfaccia | Discussione | Aiuto

Oggi adibito a Museo, Castel Sant’Elmo è uno dei luoghi più suggestivi e madidi di mistero di tutta Napoli. Si tratta di un sito dalla bellezza straordinaria, particolarmente ammirato dai milioni di turisti che, ogni anno, visitano il capoluogo campano rimanendo attoniti innanzi alla sua storia meravigliosa e ai suoi magici scorci. Castel Sant’Elmo si trova sulla collina del Vomero, nei pressi di San Martino. Un tempo denominato Paturcium, il castello sorge dove, in origine, vi era una chiesa dedicata a Sant’Erasmo. L’espressione “Sant’Elmo”, infatti, deriva dalla declinazione del nome del Santo da Eramo a Ermo e, infine, a quello che conosciamo oggi.

Castel Sant’Elmo

Castel Sant’Elmo si erge con grande maestosità, essendo il primo dei 7 Castelli in città per estensione.  La costruzione venne ricavata, in parte, dalla viva roccia di tufo giallo napoletano e trae origine da una torre d’osservazione normanna denominata Belforte. Sin dalla sua edificazione, Castel Sant’Elmo è stato un possedimento molto ambito nelle varie battaglie che hanno avuto Napoli come sfondo. Il vantaggio principale della sua collocazione risiede nel fatto che, dal suo punto più alto, è possibile osservare tutta la città, il golfo e le strade che collegano le alture circostanti con Napoli stessa. Ad oggi, Castel Sant’Elmo non è rinomato tra i turisti solo per le sue straordinarie vedute e le affascinanti mostre che ospita, ma anche per il fitto mistero che trasuda dalle sue mura.

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Leggenda e mistero tra le mura di Castel Sant’Elmo 

Tutti i luoghi simbolo di Napoli sono circondati da arcani e leggende, tramandate per secoli attraverso intere generazioni. Castel Sant’Elmo non è da meno, essendo la sua aura intrisa di esoterismo. Sono due le leggende sul conto dell’edificio. La prima, più allegra e gioviale, vorrebbe che, tra le sue stanze, si aggiri un fantasma vestito di bianco che ama giocare con i passanti spaventandoli. L’altra versione del mistero di Castel Sant’Elmo è molto più oscura ed inquietante e affonda le radici nella storia del sito.

Secondo la leggenda, le guardie catturavano i nemici assalitori del castello per poi torturarli e giustiziarli nei sotterranei. La morte a cui queste persone erano soggette era particolarmente macabra e cruenta. La maggior parte di loro, infatti, finiva per essere divorata viva dalla miriade di topi che infestavano le segrete del luogo. Ancora oggi, sembrerebbe che dai sotterranei provengano inquietanti grida di dolore e rumori a dir poco strazianti. Secondo alcuni, si tratterebbe del mero sibilo del vento prodotto dalle grotte sottostanti. Altri, invece, sostengono che le viscere di Castel Sant’Elmo siano infestate dai fantasmi. Vista la natura oscura del mistero, i vari custodi del luogo si sono, spesso, detti terrorizzati dalle ispezioni dei sotterranei, preferendo eseguirle in coppia, dopo l’orario di chiusura del sito ai visitatori.

La singolare pianta del luogo 

Roberto il Saggio ordinò la costruzione della fortezza, per poi essere ultimata sotto il regno angioino di Giovanna I D’Angiò. Il metodo con cui Castel Sant’Elmo venne eretto, è ancora oggi fonte di grandi dibattiti. Il sito venne edificato su una pianta a sei punte. Secondo alcuni studiosi, l’assenza di punti morti facilitava la sua difesa, permettendo ai soldati di puntare enormi cannoni in tutte le direzioni. Per altri, la forma della pianta di Castel Sant’Elmo sarebbe riconducibile ad un mistero esoterico e alla simbologia alchemica. Si tratterebbe, infatti, di una rappresentazione dell’equilibrio cosmico, data dall’unione dell’elemento dell’acqua e quello del fuoco.

In realtà, l’architetto che progettò la struttura, si ispirò alla cultura figurativa moresca. La prova di queste influenze è ricercabile nelle piastrelle di maiolica, nello stile dell’azulejo andaluso. La costruzione su pianta a sei punte del Castello è un esempio particolarmente significativo di architettura strategica militare del XVI Secolo.

 

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