La Campania è ben nota per i suoi molteplici paesaggi mozzafiato, tuttavia si è soliti arrestarsi a quelli tipici e consueti – come i numerosi litorali, di cui la regione è gremita – rimanendo ignari che proprio quelle vedute litoranee di cui siamo incantati celano, sotto gli abissi marini, degli scenari ancor più incantevoli di quelli manifesti. Ecco quali sono i 5 fondali più belli della Campania.
Città sommersa di Baia
Il litorale di Baia è costituito da spiagge e costoni rocciosi, dovuti all’attività vulcanica che ancora oggi si manifesta sotto forma di bradisismo; i movimenti tellurici hanno determinato l’immersione delle numerose strutture costruite in epoca romana lungo il litorale, dando origine a quello che oggi è conosciuta come la città sommersa di Baia. Oggi si trovano inabissati il ninfeo di Punta Epitaffio, risalente all’imperatore Claudio, ed i resti dei porti commerciali di Baia. Più a nord aveva sede il porto di Capo Miseno, sede storica della flotta imperiale romana. Non c’è dunque da sorprendersi se su tali fondati siano stati trovati numerosi reperti archeologici: sculture, colonne, mosaici e stracciati stradali, precedentemente sommersi dalla fauna marina tipica dei Campi Flegrei.
Lo scoglio del Vervece

Foto di Marco Gargiulo
Tale scoglio, situato nei pressi di Punta Campanella, è circondato da pareti che declinano in profondità, dove è possibile ammirare la Madonnina del Vervece, una statua in bronzo deposta per commemorare chi perse la vita in mare. La seconda domenica di Settembre, ogni anno, viene effettuato una vera e propria festa, caratterizzata da un pellegrinaggio subacqueo per effettuare una commemorazione della Madonna. Tale celebrazione vede riuniti infatti molti subacquei, tra i quali anche Enzo Maiorca, vincitore nel 1974 del record mondiale di profondità in apnea.
Grotta dello Zaffiro
Sempre a Punta Campanella, la grotta dello zaffiro è caratterizzata per le sue sfumature di colore che vanno dal blu cobalto, all’azzurro. All’interno è situato un lago poco profondo, contornato da stalagmiti e stalattiti che congiungono pavimento e soffitto tramite maestose colonne. Il ritrovamento all’interno di alcune pietre lavorate fanno pensare che un tempo fosse abitato.
Punta Pizzaco
L’immersione di Punta Pizzato, a Procida, permette di ammirare una parete dall’affascianti sfumature di colore e ricca di vita. E’ il sito ideale per effettuare immersioni indimenticabili, in compagnia di coralli e spugne particolari.
Banco di Santa Croce
Piccolo arcipelago sommerso costituito da una serie di scogli segnalati da una boa gialla, che si trova a circa 700 metri al largo della costa di Vico Equense, il Banco di Santa Croce è formato da sette scogli calcarei che emergono per diversi metri. Il fondale è ricco di vita, costituito da margherite di mare, alghe e coralli, oltre che pesci di ogni genere e molluschi. La sua esistenza è strettamente connessa ai reflui del fiume Sarno: secondo ricerche svolte agli inizi del 2000, sarebbero le grandi quantità di sostanze organiche apportate dal fiume a garantire il complesso ecologico del Banco di Santa Croce, nonostante paradossalmente, sia il fiume più inquinato d’Europa.
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