Il supervulcano dei Campi Flegrei continua a destare l’attenzione di vulcanologi di tutto il mondo. Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications e condotto da University College London (Ucl) e dall’ Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ci sarebbero segnali sempre più numerosi di “irrequietezza”.
Ondata di caldo intenso a Napoli, in arrivo afa e aumento delle temperature!«I segnali indicano che c’è una dinamica in atto, ma non sappiamo se questa “agitazione” a lungo termine porterà ad un’eruzione», riferisce il vulcanologo Stefano Carlino, dell’Osservatorio Vesuviano, coautore della ricerca con Giuseppe De Natale, sempre dell’Osservatorio Vesuviano, e Christopher Kilburn, dell’Ucl. «Non sappiamo quale sia la soglia di criticità dell’energia accumulata», ha aggiunto Carlino. Tuttavia il modello indica che se la situazione evolverà verso un’eruzione «questa potrebbe essere simile a quella del 1538, che è stata piccola rispetto a quelle catastrofiche che hanno generato la caldera dei Campi Flegrei».
Lo stesso Ingv precisa in una nota che «la ricerca ha una valenza essenzialmente scientifica, priva al momento di immediate implicazioni in merito agli aspetti di protezione civile» e rileva che il livello di allerta nei Campi Flegrei resta giallo, ossia di attenzione, come è dal dicembre 2012.