Ritrovata dopo 50 anni la testa della statua del Nilo
In fase di restauro la testa della statua del Nilo che presto potrà unirsi al suo corpo
La statua del Corpo di Napoli, più comunemente chiamata la statua del Nilo, è una delle statue più antiche di Napoli. Fu donata alla città dalla colonia degli alessandrini che qui furono accolti con affetto già nel II° secolo dopo Cristo.
Gli abitanti dell’antica città di Napoli istituirono veri e propri centri dedicati ai coloni, chiamandoli “nilesi” in onore del grande fiume tanto caro agli alessandrini, e questi ultimi per ricambiare l’accoglienza ricevuta donarono alla città una statua che fu posta dove all’epoca c’era il centro principale degli scambi commerciali. La statua raffigura un uomo steso che simboleggia la potenza e la grandezza del Nilo, il fiume simbolo della città di Alessandria d’Egitto e tra le figure presenti nella statua c’era anche una piccola sfinge che simboleggiava le grandiosi opere degli antichi faraoni insieme ad altri elementi come la cornucopia simbolo di prosperità.
Nel periodo seguente al secondo conflitto bellico, questa piccola sfinge fu decapitata, e già all’epoca si pensava che fosse stata messa in vendita al mercato nero delle opere d’arte; dopo 50 anni se n’erano perse totalmente le tracce fin quando è stata recuperata dal Nucleo carabinieri tutela del patrimonio culturale di Napoli e verrà presentata il giorno 17 dicembre presso la Cappella di San Severo, nota ai più come la cappella del Cristo Velato.
I teatri di Napoli tra opera e musica leggeraQuesto ritrovamento fa ben sperare per un immediato restauro per donare alla statua il suo antico splendore, cercando di ritrovare anche le statue dei piccoli puttini che abbellivano la statua, anche esse trafugate nello stesso periodo.