Sfogliatella Napoletana: riccia o frolla?
Le origini e l'eterno dilemma che circondano il dolce tipico napoletano: sfogliatella riccia o frolla?
La sfogliatella napoletana non è un dolce: è un simbolo! È un profumo dolce che avvolge le strade della città al mattino, quando il sole si sveglia e fa capolino tra i palazzi, vecchi e nuovi. Un abbraccio materno che ti dice “vieni, è pronta la colazione“! Una voce amica che ti dice di prenderti una pausa, con un caffè accompagnato da un morso di dolcezza! Un incontro di sapori che si sposano alla perfezione, soffici e duri al tempo stesso come una unione di amanti da romanzo epico. E il bello è che non ne esiste una sola versione.
Le origini della sfogliatella, come nasce questo dolce?
Prima di affrontare il dilemma tra sfogliatella riccia e frolla, facciamo un salto indietro nel tempo, per conoscere le origini della sfogliatella. Andiamo a Salerno, precisamente a Conca dei Marini, nel XVIII secolo nell’ex Conservatorio di Santa Rosa da Lima. All’epoca, la struttura ospitava un monastero domenicano, di proprietà della famiglia Pandolfo, che portò molti miglioramenti alla città grazie alla laboriosità delle monache.
Come preparare una gustosa insalata di mare alla napoletanaLa storia racconta che nella cucina del convento era avanzata della semola bagnata nel latte ma, invece di buttarla, decisero di riutilizzarla e così aggiunsero frutta secca, zucchero e limoncello. Il risultato fu un impasto morbido e gustoso che sigillarono con pasta sfoglia, dando al dolce la forma di un cappuccio. Il dolce fu chiamato Sfogliatella Santarosa, in onore della fondatrice del monastero, ed ebbe un gran successo fuori.
Un giorno tale signor Pintauro, pasticciere napoletano, venne a conoscenza della ricetta segreta, apportò delle piccole modifiche e iniziò a sfornare quella bontà riscuotendo un enorme successo!
La sfogliatella, una storia lunga secoli
Come Pasquale Pintauro, sia entrato in possesso della ricetta segreta dalle monache di clausura è in realtà uno di quei misteri che caratterizzano la storia della città di Napoli. Un po’ come le storie sul monaciello, per fare un esempio. Di certo sappiamo che, per secoli, Pintauro è stato il solo ed unico re delle Sfogliatelle Santarosa, ribattezzate a furor di popolo Sfogliatelle Napoletane.
Circa quarant’anni dopo la diffusione del dolce, è nata la sua variante morbida, ovvero la sostituzione della pasta sfoglia con la pasta frolla. Un altro leggendario pasticciere napoletano, Pietro Carraturo, famoso per i suoi struffoli, introdusse la novità dell‘involucro morbido per permettere a chi non aveva una buona dentatura di gustare il dolce senza soffrire. All’epoca infatti erano in molti a soffrire per una cattiva dentizione e la sfogliatella riccia, per quanto squisita era troppo croccante e difficile da mangiare. Si potrebbe dire che fu un’ottima mossa commerciale che mantenne tra i due leggendari pasticcieri un buon livello di concorrenza che dura tutt’oggi.
Sfogliatella riccia o sfogliatella frolla?
Negli ultimi decenni, il turismo gastronomico e lo street food hanno acquisito sempre maggior importanza e Napoli è tra le più famose mete al mondo per cucina e cultura. Le Sfogliatelle Napoletane sono perfette da mangiare sia seduti comodamente ad un tavolino, sia come merenda da passeggio!
Col passare degli anni, la ricetta è stata scoperta e più o meno rivisitata – anche in versioni salate – da molti altri pasticceri che hanno imparato ad arte il segreto della vera sfogliatella napoletana in entrambe le varianti. A quel punto la vera domanda è: quale prendere? La riccia o la frolla?
Difficile da dire, non è soltanto una questione di denti! Per i napoletani, che se ne inventano una ogni giorno, osservare qualcuno intento a scegliere tra l’una e l’altra equivale spesso ad un modo per classificare le persone. In questo modo è anche più facile collocare un individuo in una situazione e sapere con chi si ha a che fare!
Una cosa è più che certa: quando le monache “riciclarono” la semola, certamente non immaginavano che avrebbero dato vita ad un’autentica leggenda della pasticceria napoletana, che sarebbe divenuta famosa in tutto il mondo.
Se siete di Napoli, sapete dove andare! Se invece siete siete di passaggio o in vacanza, non perdete l’occasione di scoprire questa bontà presso Pintauro, Infante, Carraturo, Gambrinus o anche Scaturchio – per fare alcuni nomi tra i più importanti – che vi metterà in dolce difficoltà con la scelta che vi farà capire che dietro un dolce, c’è molto di più che zucchero e farina: ci sono storie, tradizioni, curiosità e tanta passione!