‘O Friddo ‘ncuollo a Napoli: guida ai naviganti

Brrr, che freddo! Nei brividi che corrono dietro la schiena potrebbero nascondersi due cose: sorpresa o scherno.

Tradizioni e Curiosità
Articolo di , 07 Ott 2024
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Vi hanno detto: “M’e fatto venì ‘o friddo ‘ncuollo”? Alt. Fermatevi. Avete pensato che fosse legato alle condizioni atmosferiche? Siete fuori strada, avete evidentemente bisogno di una guida e siete capitati nel posto giusto.

A Napoli, l’espressione “friddo ‘ncuollo” rimanda, effettivamente, anche se solo in parte, al freddo; ma in maniera specifica il significato da attribuirvi è quella dei brividi che percorrono la schiena.

"Tenere le scolle in fronte", perché a Napoli si dice così?

In una giornata invernale particolarmente rigida, sì, potrebbe anche capitare a qualche cittadino napoletano di esclamare di sentire il freddo sulla propria pelle e dunque di star tremando, di star sentendo i brividi di freddo, ma lasciatevelo dire, è abbastanza raro. Non dimenticate l’arte del napoletano: l’ascesa dal fisico al metafisico. Dalla dimensione terra a quella ultraterrena, dall’umile al sublime.

Ma allora che significa ‘o friddo ‘ncuollo?

L’espressione dei brividi di freddo, in lingua napoletana viene accostata alla paura, allo stupore o a qualsiasi emozione prorompente.
Allora cosa potrebbe portare ‘o friddo ‘ncuollo?

Una particolare riflessione romantica o filosofica? Certo, probabile.

Una dichiarazione d’amore? Sì, un po’ più difficile, ma ci potrebbe stare.

Una notizia sensazionale? Certamente.

Ma ancora una volta attenzione. Il napoletano è romantico, è emotivo, è sensibile, ma è anche dispettoso.
Tene ‘e ‘ccorna in poche parole. 

Vi siete aperti ad una confidenza con lui, se gli state raccontando delle vostre avventure amorose, ad esempio, magari un po’ piccanti e vi state glorificando; o ancora state condividendo un sofisticatissimo pensiero filosofico cui avete pensato la sera passata, davanti al camino. Il vostro amico vi guarda, magari vi spara un “azz” e poi ecco la trappola: “m’e fatto venì proprio ‘o friddo ‘ncuollo”.

Ecco, lì dovete stare molto attenti. Fermatevi. Squadratelo. Nasconde un sogghigno o è serio?
Sta celando lo sforzo di non scoppiare a ridere oppure è sinceramente ammirato e coinvolto nel viaggio mentale in cui lo avete trasportato?

Quello che, con affetto, vi stiamo suggerendo in questa sede è questo: in napoletano questa frase è utilizzata molto anche per prendere in giro chi ci sta parlando.
Il sarcasmo napoletano non è come l’english humor, è permeato di una cazzimma più sottile e audace. 

Non cascateci. Rileggete questo articolo e tirate fuori gli artigli.

Mo te ‘mparo ‘e correre” o con un collegamento semantico sulla temperatura “E mo te scarfo io ‘a paccheri” potrebbero essere risposte adeguate a far scoprire le carte al vostro interlocutore.

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