Natale napoletano: 3 classici intramontabili da vedere durante le feste
Non solo film americani per il nostro Natale! Napoli ha delle perle intramontabili da vedere e rivedere durante le feste.
Italia 1 proporrà il suo classico repertorio di Natale: Una poltrona per due, Mamma ho perso l’aereo, Il Grinch e tutti gli evergreen delle festività natalizie.
È vero che gli americani sui film di Natale hanno costruito un business imponentissimo, con una narrazione e uno schema che rappresentano ormai degli standard in tutto il mondo.
Ma noi napoletani ci difendiamo comunque bene.
Come è ben risaputo, anche senza le risorse immense di Hollywood, sappiamo, con la nostra unicità, tirare fuori gli artigli e colpire.
‘O napoletano se fa sicco, ma nun more!
E questo vale anche per la cinematografia nostrana di Natale.
I film napoletani da guardare a Natale
Ecco a voi 3 film classici di natale, che molto probabilmente avrete già visto (nel qual caso, vi consigliamo di rivedere durante questi giorni) oppure non avete ancora avuto la possibilità di guardare (nel qual caso vi obblighiamo moralmente ed eticamente a vedere, pena la dannazione eterna.
1) Natale in casa Cupiello
Impossibile da non conoscere, un classico senza tempo che non smette mai di divertire, far ridere ed ispirare.
Opera teatrale tragicomica scritta da Eduardo De Filippo nel lontano 1931 e nota nella sua trasposizione a film per la RAI del 1977 con interpreti egli stesso Luca De Filippo, Pupilla Maggio, Gino Maringola, Lina Sastri. Ambientata, questa edizione, nel 1950, Luca Cupiello si dedica, come da tradizione alla costruzione del presepe. Frattanto, dovrà badare a tutte le difficoltà e gli imprevisti che accadranno di lì a poco alla sua famiglia.
A partire dalle malefatte del figlio Tommaso, detto ‘o nennillo, “ladro matricolato”, che ruberà il cappotto e le scarpe a suo fratello, alle disavventure d’amore di sua figlia Ninuccia, in crisi con il marito. Il tutto senza che nessuno gli dica mai niente.
Nelle commedie di Eduardo, che si nutrono di vita vera, vale l’antico principio per cui l’uomo in casa non deve mai sapere niente. Tanto che quando sarà messo a conoscenza di tutto ciò che sta accadendo e che fino a quel momento, gli era stato nascosto si sentirà male, suscitando la preoccupazione di tutta la famiglia.
2) 32 Dicembre
Classico intramontabile, insieme a Così Parlò Bellavista, del maestro recentemente scomparso Luciano De Crescenzo, filosofo, scrittore e regista napoletano. Luminare della cultura e filosofia napoletana, appassionato di filosofia greca, di cui divenne divulgatore attraverso i suoi libri, scrisse e girò opere di straordinario valore culturale.
32 Dicembre è un film ad episodi del 1988, tratto dal suo libro Oi Dialogoi.
Prevede 3 episodi: Ypocrites, che si svolge a Roma, incentrato sulla figura di Socrate; La gialla farfalla, ambientato a Capri che ha protagonista una signora di 65 anni di nome Carlotta; I penultimi fuochi, probabilmente il più noto episodio, che si svolge a Napoli e vede l’interpretazione di un magnifico Enzo Cannavale nei panni di Alfonso Caputo, amareggiato dalla sua impossibilità a comprare i fuochi d’artificio per i suoi figli, viste le su difficoltà economiche.
Impossibile da dimenticare la scena meravigliosa del dialogo fra i due fratelli Caputo.
3) La cantata dei pastori di Peppe Barra
Opera del teatro religioso tardo-seicentesco, scritta in versi, rappresenta la nascita di Gesù. Nella versione di Peppe Barra, è, secondo le parole dello stesso autore “Il presepe che si muove, la favola più bella del mondo”.
Sopravvissuta a 4 secoli di rappresentazioni, nasce come commissione dei Gesuiti all’ambate Perrucci nel 1698 per distrarre i napoletani dagli spettacoli blasfemi in voga in quel periodo a Napoli, arrivando addirittura a far disertare la Messa di Mezzanotte.
Originariamente durava quattro ore, fu rielaborata e rinnovata dai napoletani che inventarono il personaggio comico di Sarchiapone e la resero più fruibile e divertente.
Rimane sempre molto attuale poiché nella cantata è possibile inserire tutto, anche gli elementi dell’attualità dunque rimane sempre fresca e moderna, nonostante conservi il suo fascino antico.