Lo Scartellato napoletano: storia, folklore e tradizione
Alla scoperta della figura dello Scartellato a Napoli,
Napoli è ricca di storia, di cultura, di tradizioni e di scaramanzia. Ed è ricca di personaggi che racchiudono tutto ciò.
Tra le innumerevoli figure che non possono essere staccate dalla città partenopea ce n’è una, molto famosa in zona, meno nel territorio nazionale. Si tratta dello Scartellato.
Chi è lo scartellato a Napoli
Lo Scartellato è un personaggio tipico della cultura popolare nostrana. Si tratta di una figura presente nella memoria napoletana da tempo immemore. Il termine deriva da un lemma greco, “kartos“, che equivale a cesto. Lo Scartellato era perciò il portatore del cesto. Tale compito fisico portava dunque l’addetto ad avere problemi di equilibrio, poiché lo Scartellato finiva con l’essere ricurvo per sostenere il peso dell’oggetto da trasportare. L’uomo finiva così per compromettere la propria colonna vertebrale, sviluppando una gobba.
La storia di Napoli tra i nomi delle sue stradine: il Vico dei SospiriLa gobba e la fortuna
La gobba, a Napoli, è intesa come fortuna. Il kartos veniva infatti ritenuto, nel passato, come contenitore pieno di oggetti preziosi. La credenza popolare voleva che toccare il kartos equivalesse a concedersi la possibilità di richiamare un po’ di quella ricchezza per sé stessi. E tale fortuna, nel tempo, si è estesa, non riguardando più soltanto il cesto, ma anche il portatore del cesto in questione, il nostro caro Scartellato.
Il personaggio folkloristico
L’ideologia del ricurvo portatore di cesto e di fortuna si è estesa a macchia d’olio nei secoli, cesellando nell’immaginario comune la persona gobba come un individuo diffusore di prosperità. Lo Scartellato è divenuto perciò un vero e proprio simbolo folkloristico di buona sorte, capace di mandare via il malocchio e di concedere fortuna.
Come ogni personaggio della Napoli Scaramantica ha un aspetto estetico ben delineato. Indossa infatti una giacca nera, un papillon rosso e un cilindro nero. E viene spesso raffigurato in statuine e disegni accompagnato dal re dei simboli partenopei: il corno.
La sua figura è così fondamentale da essersi meritata un posto tutto suo anche nella Smorfia. Il 57 è infatti il suo numero.