L’incendio devasta la Riserva naturale degli Astroni, il cuore verde di Pozzuoli è in fiamme da mercoledì scorso e non si riesce ancora a domare a causa del forte vento che alimenta le fiamme che stanno letteralmente spazzato via un terzo della riserva naturale.
Il Wwf sottolinea che “il tesoro di natura custodito nel cratere continua a bruciare“. Dopo giorni di fuoco e di tentativi di spegnimenti, le fiamme hanno divorato più di un terzo della Riserva e in particolare la parte più alta, che è caratterizzata da macchia mediterranea e da un’importante lecceta.
Attenzione: Linea metro 1 temporaneamente sospesaAdesso le fiamme si stanno pericolosamente avvicinando verso la parte bassa del cratere che è anche l’area più pregiata, che si trova man mano che si scende verso il fondo del cratere, dove è presente anche un lago. Nel cratere, infatti, la distribuzione altitudinale della vegetazione si presenta invertita (inversione vegetazionale) rispetto a quanto avviene normalmente: risalendo dal fondo verso la sommità del cratere l’umidità diminuisce sensibilmente, dando origine a condizioni di aridità che consentono lo sviluppo della macchia mediterranea dominata da leccio, mirto, lentisco, fillirea, ginestra e alaterno.
A differenza di ieri, quando sono stati impiegati un canadair e un elicottero pesante, oggi a causa dell’indisponibilità di velivoli, sulla riserva sta operando solo un elicottero più piccolo che non riesce a fare interventi risolutivi sull’incendio. È stato quindi richiesto nuovamente l’invio almeno di un canadair.
L’ Oasi Cratere degli Astroni è un riserva naturale WWF sita a pochi passi centro di Napoli. Si tratta di un cratere spento che fa parte del più ampio cratere di Agnano, nell’ambito della grande area vulcanica dei Campi Flegrei.
Sul fondo del cratere si è venuto a creare un ambiente verdeggiante ed unico, qui si sono formati, a seguito delle eruzioni tre rilievi, il Colle dell’Imperatrice, i Pagliaroni e la Rotondella, e il duomo lavico della Caprara, e tre laghetti, Lago Grande, Cofaniello Piccolo e Cofaniello Grande, con vegetazione tipica delle zone lacustri (canne, giunchi, tife e salici).