Capo Miseno: perché si chiama così? Storia dell’affascinante punta della penisola flegrea

Capo Miseno, la storia del nome: dall'Eneide di Virgilio ad oggi, una delle perle della costa dei Campi Flegrei ricca di leggende da scoprire.

Tradizioni e Curiosità
Articolo di , 28 Ott 2024
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Fonte Flickr, foto di Antonio Salsano

Nella penisola flegrea, precisamente nel comune di Bacoli, si trova una collina di straordinaria bellezza e importanza: Capo Miseno. Luogo di miti, conosciamo l’origine del suo nome grazie al racconto dell’Eneide di Virgilio.  Esploriamo insieme la storia di Capo Miseno, le caratteristiche e il mito del colle flegreo.

Capo Miseno: i resti di un antico vulcano

Alto 164 metri, Capo Miseno è facilmente riconoscibile per la sua forma “troncoconica”, testimonianza geologica dei resti di uno degli antichi vulcani dei Campi Flegrei, datato fra i 35.000 e i 10.500 anni fa. Caratterizzato dalla tipica roccia gialla tufacea e pozzolana bianca, la cenere dei Campi Flegrei, il colle nasconde una cala accessibile solo via mare; la Cala Moresca, splendida insenatura che arricchisce di fascino la zona.

La lòcena, il suo doppio significato in napoletano

Con una vista spettacolare sul golfo di Napoli e sulle isole circostanti, Capo Miseno segna la linea di confine fra il golfo di Pozzuoli, il canale di Procida e il golfo di Gaeta. Nonostante i fenomeni edilizi che hanno alterato la bellezza del luogo, il faro di Capo Miseno si staglia sull’altura, importantissimo punto di riferimento per la navigazione costiera notturna.

Capo Miseno: ecco perché si chiama così

Ma la storia di Capo Miseno si colora di mitologia, grazie a Virgilio, che già la cita nell’Eneide, nel libro VI. Il nome della collina, si dice, provenga proprio da un episodio del poema. Nel racconto, si narra che Miseno, il trombettiere di Enea, sfidò il Dio Tritone nel suono della tromba.

Vedendosi surclassato dal talento dell’umano che superava quello di un Dio, la divinità scaraventò Miseno fra le onde del mare, dove il povero trombettiere morì. Enea quindi ritrovò il corpo esanime dell’amico lungo la costa e decise di seppellirlo ai piedi di un enorme tumulo, come monumento imperituro a memoria dell’eroico compagno, dando il nome di Miseno al colle.

Questo racconto mitologico, unito alle origini greche della località, arricchisce la storia di Capo Miseno, rendendolo un luogo di grande interesse storico e culturale.

Capo Miseno oggi: un patrimonio da scoprire

Oggi Capo Miseno rimane un luogo da esplorare. Con vari sentieri che si snodano fra vecchie ville, masserie, resti greci e numerosi reperti della guerra mondiale, Capo Miseno è un tesoro dove la geologia, la storia e la mitologia si fondono creando un esperienza unica per studiosi e visitatori.

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