Il faro di Capo Miseno e il suo misterioso fascino
Il faro di Capo Miseno, data la sua posizione che affaccia su Ischia e Procida, è uno dei fari più belli e affascinanti d'Italia
Il porto di Miseno, punta estrema della penisola flegrea, è sede di un faro molto importante per la navigazione notturna, poiché grazie alla sua posizione strategica illumina il golfo di Pozzuoli e il canale di Procida, rotta che conduce alle visitatissime isole di Ischia e Capri.
Questo faro è in piedi dagli inizi del 1800 ed ha avuto una storia movimentata: edificato con l’obiettivo di rendere visibile il passaggio attraverso uno dei canali più trafficati della nostra penisola, nel 1910 passò dal Servizio Fari alla sovrintendenza della Marina Regia grazie a un decreto del re Vittorio Emanuele III. Cinque anni dopo, per garantire maggiore sicurezza agli spostamenti in mare, nacque l’Ispettorato dei Fari e dei segnalamenti marittimi, con sede a Napoli all’interno dell’arsenale. Nel 1943, verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, il faro fu colpito e raso al suolo dai bombardamenti aerei tedeschi, in ritirata dal Mezzogiorno. Dopo il termine del conflitto, nel 1948, la struttura fu interamente ricostruita e dunque quello che vediamo oggi non è il faro originario, ma una sua versione più moderna. Oggi, sulla punta del promontorio di Capo Miseno, è visibile un faro ormai ingrigito dagli anni e dall’azione degli agenti atmosferici, che tuttavia conserva ancora un fascino misterioso, dovuto all’impenetrabilità e all’isolamento del luogo, che ben si adatta ad un immaginario un po’ gotico e dalle tinte fosche.
5 docenti della Federico II sono tra i ricercatori più citati al mondoPurtroppo l’antico fascino di questi edifici sta man mano scomparendo, visto che presto il personale addetto ai fari sarà completamente sostituito da mezzi elettronici già in uso e le mansioni che un tempo venivano svolte dai faristi saranno eseguite da macchinari in automatico, facendo sparire del tutto la suggestione di questi magici luoghi.