Alta velocità Salerno- Reggio Calabria, la tratta della discordia: il progetto si farà?
Sono tanti i dubbi legati al progetto Rfi che collegherebbe, a partire dal 2026, con una linea ferroviaria ad alta velocità due grandi città del meridione. Non tutti concordano sulla sua utilità e sui benefici possibili.
Il progetto Rfi è stato annunciato nei primi mesi del 2022 ed è strettamente collegato ai fondi per il sud previsti dal Pnrr . Un treno ad alta velocità, il cui cantiere prevede l’attivazione nel 2026, collegherebbe le grandi città del meridione, Salerno e Reggio Calabria.
Il Sud Italia avrebbe finalmente un collegamento diretto connesso alle grandi arterie ferroviarie che comunicano anche con il Nord: i giorni dell'”emarginazione” dei trasporti sarebbero dunque finiti.
Metro Linea 1, il nuovo treno è fermo per un guasto: slittano i tempi per gli altri?Non tutti sono però concordi con la possibilità di creare questo collegamento ferroviario, per sua natura e tragitto posto in un luogo strategico dal punto di vista naturalistico.
Progetto Rfi, l’alta velocità della discordia
Un servizio di RaiNews Campania ha messo in tavola una discussione importante, che coinvolge il paese da un punto di vista culturale e politico, ma che affronta anche la problematica ambientale.
Gli interventi di personaggi come Francesco Maldonato, autore del libro “L’imbroglio”, Roberto Zucchetti, coordinatore del dibattito pubblico “Alta velocità ferroviaria Salerno – Reggio Calabria”, Antonio Sansone, sindaco di Vallo della Lucania, Nicodemo Giudice, albergatore di Sapri e Saverio Cetrangolo, ristoratore di Sapri, hanno certamente sollevato un dibattito importante riguardo il progetto. I fondi, ricchissimi, porterebbero all’implementazione della tratta un finanziamento di circa 30 miliardi di euro.
La questione etica si solleva nel momento in cui si andrebbero a toccare zone verdi, e ben due Parchi Nazionali, come il Vallo di Diano in Cilento. Natura o cultura? La questione, che tocca dilemmi umani altissimi, è ancora aperta.