“Storta va deritta vène”. Così recita una celebre canzone del celeberrimo Renato Carosone, presentata al Festival della Canzone Napoletana nell’anno 1957.

“Stòrta va, deritta vène, sèmpe stòrta nun pò ghì”, letteralmente: “Storta va, dritta viene, sempre storta non può andare“.

Questo è ciò che affermano i versi del grande e beneamato cantautore e questo è lo spirito dietro il noto modo di dire che nasce a Napoli.

Storta va deritta vène, il significato

Storta va deritta vène è un’espressione incredibilmente famosa nella regione Campania.

In questa caratteristica terra, infatti, tali frasi sono davvero molto diffuse e molto diversificate e rappresentano tutte delle chiavi di lettura degli eventi e delle chiavi di volta di questi ultimi, davvero fondamentali in numerose circostanze.

Spesso, tali modi di dire consistono in consigli mirati, avvalorati da tali espressioni in codice le cui capacità di lettura e di risoluzione uniscono gli interlocutori ancor più, poiché attribuiscono al significato della frase un peso maggiore.

Come precedentemente affermato, il modo di dire in questione sostiene che se qualcosa sta andando in modo storto, a un certo punto tornerà dritta.
La convinzione e lo spirito che muovono tale affermazione sono quelli della speranza.

Quando gli abitanti della Campania pronunciano tale frase, infatti, lo fanno perché sono mossi da speranza, autoimposta o innata che sia. La speranza che un accadimento, il quale non sta procedendo nel migliore dei modi, riesca poi a migliorare e che, quindi, la strada storta che si sta imboccando si raddrizzi col tempo, aggiustando tutto ciò che c’è da aggiustare nel presente.

Storta va deritta vène è un modo di dire che esprime tutta la speranza di un popolo che ne ha davvero tanta, tutta la fiducia che può riserbare in situazioni non piacevoli, tutta la positività che può trasmettere nel quotidiano.