Napoli Esoterica: un Tour tra le storie di una Napoli che fu
Miti e narrazioni tra i vicoli della città
Metti una sera di quelle appena un po’ fresche di fine estate o d’inizio autunno, un po’ di vento piacevolmente freddo che soffia da mare portandone l’odore fino alla vie del centro storico di una delle città più belle e intriganti d’Italia..
Metti di incamminarti per i vicoli e di percorrere quelle vie magari fino ad ora percorse tante volte per andare all’università, o per prendere una sfogliatella, o più semplicemente per il rito natalizio di comprare i pastori a San Gregorio Armeno.
Metti per una volta di pensare, anche solo per attimo, che in quel preciso momento stai precorrendo un cammino già battuto da altri prima di te, una cento, mille milioni di volte nel corso di una storia millenaria…
E già, perché il centro storico di Napoli è oggi proprio come lo avevano immaginato i romani ed i greci prima di loro quando decisero di prendere dimora qui… ed ora ci sei tu, stai percorrendo proprio quella strada, quell’ incrocio, quella svolta che già millecinquecento anni fa era stata disegnata propri così.Metti, ancora, in una sera così, di prestare ascolto alle voci di chi per queste strade ha riso, pianto, sofferto, amato; immagina un tour fatto di mistero, per scoprire tutti i segreti che una città antica può sussurrare a chi sa ascoltare bene. Se i tuoi sensi saranno attenti potrai vivere un tour esoterico nel centro storico di Napoli.
Ed è così che ti potrà capitare passando davanti al Gesù Nuovo di vedere sulle bugne di quello che fu il palazzo dei Sanseverino i simboli di una storia antica, che non solo raccontano il lavoro di chi aveva scolpito quelle piccole, perfette, piramidi così protese verso il tuo sguardo, ma che nascondono, come vuole la leggenda, il ricordo di una maledizione lanciata da quel principe che fu primo abitatore di quel palazzo.
Se solo poi ti spingi poco oltre potrà capitarti di vedere il fantasma di Giovanna I d’Angiò, la regina a cui non fu concessa sepoltura, che vaga ancora oggi senza riposo per il Chiostro di Santa Chiara e il cui sguardo, si dice, doni la morte di chi lo incrocia…
Se poi i tuoi passi ti porteranno, attraverso Spaccanapoli, a Piazza San Domenico Maggiore potresti essere distratto dal lamento di Maria D’Avalos uccisa dal marito, il Principe Gesualdo, per aver amato il suo Fabrizio, duca Carafa; o ancora lì, in questa stessa piazza, se deciderai di salire le scale di Palazzo Petrucci potresti essere invitato dal “barone” Antonello ad unirsi ad una delle sue periodiche riunioni con i compagni fautori di quella congiura contro il re, Ferrante, che li portò alla morte.
Ma, si sa, Piazza San Domenico Maggiore è il vero cuore alchemico di questa città che, solo ascoltando queste voci lontane, riesci ora a vedere per la prima volta… e, infatti, è qui che il principe di San Severo nottetempo usciva dal suo palazzo per i suoi misteriosi esperimenti ed qui, in uno dei vicoli che portano proprio a questa piazza, che ha lasciato una delle sue opere più mirabili: la cappella che da lui prende il nome, e la celebre, ipnotizzante, statua del Cristo velato, firmata dallo scultore Giuseppe Sammartino, ma che, come leggenda vuole, reca, proprio in quel commovente sudario, le tracce di uno degli esperimenti del principe.
Solo pochi passi e questa strana passeggiata, guidata dalle voci della Napoli che fu, in una strana serata d’autunno, ti porta a via Tribunali dove Lucia, il teschio con il velo da sposa, nella cripta della Chiesa del Purgatorio ad Arco aspetta che anche tu le rivolga un pensiero, a quest’anima senza storia, affidata alla bontà di chiunque vorrà ricordala e curarla in morte dopo essere stata dimentica in vita… come tanti altri che qui come lei, trovano ultima dimora e che la devozione popolare crede siano un segno di speranza, una possibilità di aiuto da parte chi è morto a chi a loro si rivolge con fiducia…
Ed ancora se guardi bene potrai vedere il munaciello aggirarsi furtivo per i cortili di questi palazzi centenari, o la bella ‘mbriana sulla soglia di ogni casa per proteggerne la serenità .
Ed ancora tante potrebbe essere le storie e le voci che in una serata così potresti udire aggirandoti per questi ed altri vicoli…
Ed è cosi che anche una banale passeggiata per il cento storico di Napoli diventa improvvisamente, inaspettatamente, appassionato racconto di vite che furono e le parole fantasma, mistero, esoterismo, alchimia, non sono più fantasia, speculazione, illusione, ma diventano amore, odio, passione, lacrime, sorrisi in cui ognuno può ritrovare se stesso e la propria storia.
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