Buonasera Bella ‘Mbriana: tra culto e realtà
Una presenza domestica benevola da non far arrabbiare
Il Monaciello accompagna da sempre i racconti dei napoletani, siano essi per “sentito dire” o per “esperienze vissute” . Questa presenza che interferisce spesso nelle vicende casalinghe di tutti noi non è l’unico abitante “invisibile” della casa. Un’altra anima vagante aleggia tra le nostre mura ma questa è positiva e benevola, sempre se non le si dà modo di infastidirsi. Si tratta della “bella ‘mbriana” ovvero colei che protegge il focolare domestico e a cui spesso ci si rivolge entrando in casa.
Il nome, molto probabilmente derivante dal latino Meridiana, non è un caso: questo spirito si manifesta principalmente nelle ore diurne e spesso alla controra, ovvero nel primo pomeriggio, ma potrebbe riferirsi anche al termine mariana ad intendere l’ombra o l’essenza dell’essere. Infatti proprio di questo si tratta in quanto nessuno è mai riuscito a vederla realmente, si manifesta magari con una tenda mossa dal vento o in un riflesso di una finestra, credenza popolare vuole che se un occhio umano dovesse mai incontrarla, lei si trasformerebbe immediatamente in una farfalla o in un Geco, ed ecco anche svelato il motivo per cui i gechi nelle case non vengono mai scacciati, anzi si dice portino fortuna. Nella memoria storica però di noi partenopei, qualcuno la raffigura come una bella donna, dal viso dolce e gentile che controlla e consiglia gli abitanti della casa e regna in questa in maniera serena.
Ma attenzione a non farla arrabbiare! E’ uno spirito facilmente suscettibile che si affeziona alla casa al punto che qualunque cambiamento potrebbe farla indispettire. Anticamente, per qualunque trasloco o ristrutturazione si decidesse di fare, bisognava parlarne fuori casa e fare le riunioni lontano dalle “sue orecchie”: casa accunciata, morte apparecchiata! Recita un detto, ovvero qualunque cambiamento a lei non gradito, la morte di un parente è assicurata da li a poco.
Inoltre bisogna tenere sempre la casa in ordine proprio in rispetto di questa presenza che altrimenti potrebbe restarci male e appunto mandare sciagure agli altri abitanti.
Una presenza buona e positiva sicuramente, perché aiuta chi decide di avere sotto la sua protezione, ma allo stesso tempo con delle “pretese” e accortenze che fanno sentire la sua presenza. Anticamente infatti si usava aggiungere un posto a tavola per dare modo alla bella ‘mbriana di poter partecipare anche lei al commensale o comunque avere sempre una sedia in più nel caso la bella desiderasse riposarsi. Se quest’anima non dovesse trovare una buona ospitalità, lascerebbe la casa lasciando dietro di se solo iettature verso i suoi abitanti.
Ancora oggi, osservando gli anziani napoletani, è possibile sentirli rivolgere a questa presenza, ad esempio entrando in casa usano dire “buonasera bella ‘mbriana mia” proprio come canta il grande Pino Daniele nella canzone e album che prendono proprio da lei il nome. E nei periodi di crisi economica qualcuno dice ancora: “Scètate bella ‘mbriana!”
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