Nonostante il clima di rinascita che negli ultimi anni sta caratterizzando la città di Napoli, la classifica annuale stilata da Il Sole 24ore, concernente la “vivibilità delle provincie italiane”, pone il capoluogo campano in terzultima posizione, superata soltanto, in negativo, da
Caltanissetta e da Foggia. In un anno, la città partenopea ha perso ben sette posizioni rispetto alla classifica stilata dal medesimo quotidiano lo scorso anno, posizionandosi 105esima.

90 gli indicatori utilizzati per valutare la vivibilità cittadina

Gli indicatori presi in considerazione dal giornale di proprietà di Confindustria, per valutare la vivibilità cittadina, sono ben novanta, divisi in sei macrocategorie: Ricchezza e Consumi, Affari e Lavoro, Giustizia e Sicurezza, Demografia e Società, Ambiente e Servizi, Cultura e Tempo Libero.  In breve, la performance negativa deriva soprattutto dai parametri concernenti la densità abitativa, 2500 persone per Km quadrato su una media nazionale di 264; la criminalità predatoria (reati in pubblica via e furti con strappo), dove la città partenopea è penultima dietro Milano; i dati occupazionali, la media del 44% rispetto alla media italiana del 65,1% degli occupati tra i 20 e i 64 anni; l’alto numero di imprese in fallimento, 2,99 ogni 100 registrate su una media nazionale di 1,6 ed il saldo sfavorevole delle emigrazioni.

Unica nota positiva è la quarantaseiesima posizione nel parametro concernente offerta culturale e tempo libero.

Il Sindaco Manfredi perplesso sui parametri utilizzati

Il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, intervistato sulla non positiva performance della città dichiara di “essere sempre aperti al confronto costruttivo per migliorare Napoli, la vita dei suoi cittadini e di chi viene a visitarla. Di classifiche ne ho lette tante in questi due anni da sindaco e ve ne sono alcune – come quella sui reati – che vede la città registrare un miglioramento rispetto ad altre realtà similari”.

Il primo cittadino partenopeo, si mostra estremamente soddisfatto “sul fronte delle presenze turistiche o dell’offerta culturale dove siamo a titolo permanente tra le capitali europee più ambite ed apprezzate”. Peraltro il Sindaco Manfredi, si mostra perplesso sui parametri utilizzati per realizzare la classifica che “riguarda Napoli e l’intera area metropolitana che tanto incide per ragioni strutturali sulla valutazione complessiva”. In conclusione, il Sindaco dichiara di “essere ben consapevole che sul piano dei servizi relativi a trasporti e ambiente, gli sforzi compiuti non sono ancora sufficienti per allinearci ad uno standard da metropoli europea, ma abbiamo compiuto investimenti a lungo respiro che porteranno benefici alla cittadinanza. Tra questi i progetti di rigenerazione urbana del Pnrr”.

Al di là dei parametri utilizzati dal quotidiano di proprietà della associazione degli industriali e delle giustificazioni “di rito” addotte dal Primo cittadino napoletano, per difendere l’operato della propria Amministrazione, non v’è cittadino napoletano che, vivendo quotidianamente la metropoli, possa minimizzare le molteplici criticità che affliggono Napoli, rendendo disagevole vivere in questa meravigliosa città. Dalle numerose buche stradali, che rendono una groviera le carreggiate cittadine, alla carenza di impianti di illuminazione, al traffico veicolare cittadino che rende impossibile circolare per la città nelle ore di punta, fenomeno accentuato dai numerosi disservizi dei servizi pubblici, alla mancanza di sicurezza, soprattutto nelle ore notturne. Sono solo alcune e più lampanti emergenze che il cittadino deve affrontare ogni giorno.

Per dar conto delle carenze che funestano la città e affliggono la popolazione, saranno le opere concrete e il miglioramento delle condizioni di vita che verranno valutate dalla popolazione; un giudizio che probabilmente, per un buon amministratore, vale più di una classifica annuale.