Napoli, Cappella Pappacoda riapre dopo 10 anni: un successo per i cittadini

Cappella Pappacoda riapre dopo 10 anni, un successo di tutti i napoletani: a presenziare tantissimi esponenti politici di rilievo.

Arte e Cultura
Articolo di , 20 Dic 2022
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La giornata di lunedì 19 dicembre 2022 è stata importante per tutti i napoletani, poiché si è svolta l’inaugurazione della riapertura di un gioiello dell’architettura partenopea: la Cappella Pappacoda, che si erge in largo San Giovanni Maggiore, proprio di fronte a Palazzo Giusso.

Dopo 10 anni in cui questo bene storico è rimasto dismesso e lasciato all’incuria, la cittadinanza ne riprende possesso.
Ciò è avvenuto solo grazie all’azione e all’intervento di tante forze coese.
Dal promotore dell’iniziativa il parroco don Salvatore Giuliano della basilica di San Giovanni Maggiore a tutte le associazioni di volontari che hanno prestato il loro prezioso aiuto al servizio del restauro della Cappella, fra cui primeggia Aidacon, che ha finanziato la riapertura e il restauro, con Fitel Campania, Round Table, Punto e a Capo, Opportunity, Volt e Storie di Napoli, con il contributo delle autorità.

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I volontari e le autorità coinvolte nella riapertura della Cappella Pappacoda

Moltissime le autorità politiche del territorio presenti a mostrare l’importanza di questo evento per la città di Napoli, come l’ex Presidente della Camera Roberto Fico, il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il deputato Francesco Emilio Borrelli.

Anche personalità artistiche della città di Napoli hanno partecipato all’iniziativa, come Sal Da Vinci, che ha cantato per festeggiare la riapertura.

L’avvocato Carlo Claps, presidente di Aidacon ha dichiarato: “Per i venti anni di Aidacon, che ricorrono quest’anno abbiamo deciso di festeggiare, regalando per Natale qualcosa di speciale alla città. Abbiamo offerto ai visitatori un concerto gospel di Natale, la partecipazione straordinaria di Sal da Vinci e visite guidate notturne.”

Un regalo di Natale graditissimo per i cittadini napoletani, che ricevono in dono una perla da troppo tempo lasciata all’incuria. Un realtà cui il popolo napoletano è tristemente abituato.

Un po’ di storia

La cappella è di stile gotico e deve la sua costruzione al 1451 per volontà di Artusio Pappacoda, consigliere di Ladislao I d’Angiò (re di Napoli dal 1386 al 1414), come cappella di famiglia.
Fu intitolata a San Giovanni Evangelista ed oggetto di ristrutturazione interna nel ‘700 per volontà di Giuseppe Pappacoda.

La realtà del degrado affianco a quello della cultura e della legalità

Abbiamo intervistato Davide D’Errico, fondatore di Opportunity Onlus:

La mattina dell’inaugurazione sono state trovate diverse scritte imbrattanti sul cancello.
Durante la notte, dei vandali hanno imbrattato sia la cancellata, che la facciata della basilica, dopo che il parroco aveva provveduto già 
sei volte a cancellare questi orrori nel tempo. Il parroco ha deciso di non coprire per l’ennesima volta le scritte sulla facciata proprio al fine di mostrare alle autorità cosa accade quando gli spazi sono abbandonati a loro stessi. Se è vero che esiste e viene proposta una scelta di legalità e di inclusione, dobbiamo dirci che quella è una piazza molto complicata e che è stata abbandonata a se stessa per molti anni e, affianco ad una proposta culturale nuova, c’è bisogno anche del rispetto della legge e delle regole.
Sono state installate 12 telecamere sulla strada, che hanno permesso di individuare i responsabili dell’aggressione vandalistica e si procederà alla denuncia formale alle autorità.”

Un progetto di comunità

Davide ci tiene a sottolineare che quello compiuto è stato un progetto di comunità, attuabile solo col coinvolgimento di decine di associazioni.

In sei mesi di lavoro, l’iniziativa ha raccolto più di 200 volontari, come la fondazione Grimaldi, l’associazione Muna e moltissimi altri. Alcuni hanno contribuito economicamente, altri invece sporcandosi le mani per pulire e riordinare.

C’è stato anche un impegno delle istituzioni. Asia, ad esempio, è intervenuta più volte. Fra gli interventi,  ha contribuito riparare i vetri rotti dei lampioni nella piazza.

Insomma è vero che solo l‘unione fa la forza e in questo caso associazioni di volontariato, settore terziario, istituzioni si sono rimboccate le maniche per regalare questo gioiello di nuovo ai napoletani.

La serata si è conclusa con il regalo da parte della Società Calcio Napoli di alcune maglie di giocatori. A seguire un regalo di un presepe da parte dei Fratelli Capuano e con il taglio del nastro da parte delle autorità.

Gesti simbolici che però significano tanto per una città che di simboli, oltre che di azioni concrete, ha davvero bisogno.

È solo l’inizio del percorso, dopo 10 anni di chiusura. Ora è possibile visitare la Cappella Pappacoda con delle visite gratuite e notturne grazie all’associazione Muna. Abbiamo cercato di arricchire l’offerta culturale il più possibile e regalare dell’esperienze inedite. Con la bellezza e la cultura si possono riscattare i nostri territori. Questo è il messaggio che vogliamo lanciare.” Conclude Davide.

Non potremmo essere più d’accordo di così.

 

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