Il Mar Mediterraneo brucia, temperatura record del Golfo di Napoli
Il Mar Mediterraneo brucia, le temperature preoccupano gli esperti: focus sull'Adriatico e sul Golfo di Napoli.
Durante l’inverno appena trascorso, il Golfo di Napoli ha registrato un’impennata termica senza precedenti, toccando i 15,5 gradi Celsius. Questo aumento di quasi 1 grado rispetto alla media degli ultimi 7 anni è stato rilevato per la prima volta, segnalando un cambiamento climatico in atto nella regione.
I dati sconvolgenti emergono dal progetto MedFever, un’innovativa collaborazione tra istituzioni di ricerca e organizzazioni ambientali, tra cui Enea, MedSharks e l’Università Sapienza di Roma. Secondo le analisi del sistema previsionale Enea Mito sulla circolazione marina del Mediterraneo, anche altre zone del mare italiano stanno subendo un riscaldamento significativo in superficie, con particolare enfasi sull’Adriatico.
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Ma è nel Golfo di Napoli che il termometro segna un campanello d’allarme più forte: negli ultimi 40 anni, le temperature medie dei fondali sono aumentate di ben 1,5 gradi Celsius, mettendo in luce una rapida accelerazione del riscaldamento marino che sfida l’equilibrio ambientale della regione.
Per capire appieno l’impatto di questa febbre sul delicato ecosistema marino e sulle comunità costiere, i ricercatori di MedFever hanno implementato una rete di sensori-termometro nel Tirreno. Questi sensori, posizionati fino a 50 metri di profondità, fungono da sentinelle silenziose che ci permettono di monitorare attentamente l’evoluzione del clima marino e adottare misure concrete per proteggerlo.
Il Mediterraneo è il cuore pulsante di un’ecosistema unico al mondo, ricco di biodiversità e storia millenaria. È fondamentale agire ora per preservare questo tesoro per le generazioni future.