Il nuovo direttore del Parco Archeologico di Ercolano, Francesco Sirano, da poco insediatosi, ha già le idee molto chiare su come far rinascere gli scavi e promuoverli al pubblico in maniera nuova ed originale.
Il direttore parte con un omaggio alla figura del celebre archeologo napoletano Amedeo Maiuri, il primo, come lui stesso dichiara a Repubblica, “a fare un discorso sistematico su Ercolano”.
Castel Nuovo si tinge di rosa per la Giornata contro l'omofobiaIl parco Archeologico di Ercolano può oggi contare, oltre che sulla acquisita autonomia economica, sulla preziosa partnership pubblico-privata tra la soprintendenza e la fondazione filantropica Packard Humanities, che già dal 2001 si è impegnata nella vlorizzaione e recupero del sito archeologico.
Si tratterà di una serie di eventi “Pop-Up”, come le finestre che aprono i browser durante la navigazione in internet per attire l’attenzione, in questo caso su momenti parrticolari del lavoro del grande archeologo su Ercolano.
In programma fino ad aprile del 2018 sono già una serie di mostre che puntano sulla riscoperta del sito. La prima è riallestimento della bottega del plumbarius, un’officina in pieno centro nell’antica Ercolano, sul decumano maggiore, a pochi passi dal foro. Racconta il dott. Sirano: “Non sappiamo nulla dell’esercente: possiamo soltanto dire che doveva essere un artigiano molto quotato, visto che al momento dello scavo furono qui rinvenuti importanti reperti in bronzo. Oggetti che Maiuri lasciò esposti al pubblico, per rendere al meglio l’idea della raffinatezza e opulenza del mondo ercolanese. Uno spaccato del mondo antico, poi però chiuso e sigillato per problemi di sicurezza. Per decenni quella bottega è rimasta spoglia, senza riuscire a trasmettere la sua storia o fascino ai visitatori. Oggi abbiamo ripristinato lo stesso allestimento di Maiuri. Gli oggetti rinvenuti, uno splendido Bacco con pantera e un candelabro con quattro bracci, vennero messi al sicuro nei nostri depositi. In questi giorni saranno esposti qui, per poi essere sostituiti da fedeli modellini creati da un’equipe di studenti della Federico II, grazia ad uno speciale laser scanner”.
Piccoli interventi, per ora, ma che mirano a rendere l’antica Ercolano di nuovo viva e immeditamente percepibile nella suo quotidianetà per il visitatore.
Tra gli altri progetti in cantiere aprire sei nuove domus già messi in sicurezza, grazie alla Fondazione Packard, e le prossime mostre Pop-up: l’allestimento del vecchio Ufficio di Maiuri in un posto degli scavi ancora da definire, il riallestimento davanti alla casa di Nettuno Anfitrite che doveva essere dedicata alla vendita di alimentari, infatti vi furono trovati fave e ceci carbonizzati, e il recupero del percoso nella cosidetta bottega del lanarius dove è stato rinvenuto l’unico torchio a vite del mondo romano in buone condizioni, legato alla distillazione di profumi.
Fonte e foto Repubblica.it