Napoli, un caleidoscopio artistico che si snoda tra vicoli e vedute mozzafiato e offre una fusione unica di storia, cultura e creatività. Questa città, vibrante e carica di storie, non si limita a contenere l’arte, ma la vive in ogni angolo. Passeggiando tra i vicoli stretti e pulsanti di vita, l’arte si manifesta con un’intensità palpabile. Ogni muro, ogni pietra, raccontano una storia, talvolta scritta dai grandi maestri del passato, altre volte da artisti contemporanei. Ma c’è di più: vi è mai capitato di passeggiare per Napoli e di trovare lo schizzo di un disegno “sospeso”, magari su un marciapiede? Se non vi è ancora successo, potreste vivere quest’esperienza molto presto.

Il Disegno Sospeso a Napoli, un messaggio per i passanti

Il naufrago abbandona nell’oceano una bottiglia, con dentro un biglietto. Mentre la bottiglia si lascia accarezzare dalle onde, il naufrago la osserva speranzoso sperando che il suo messaggio possa arrivare a qualcuno, finché questa non sparisce del tutto dalla sua vista. È da questa idea che nasce il Disegno Sospeso, una sperimentazione ad opera di un artista napoletano, Giancarlo Brugnano.

L’idea di Brugnano è tanto semplice quanto singolare: lasciare dei disegni arrotolati nelle strade della città di Napoli, brulicanti di caos, di frenesia e di vita. Così come il caffè sospeso viene offerto ai viandanti, allo stesso modo i disegni sospesi vengono affidati nelle mani dei curiosi che, accorgendosi dei rotoli e scartocciandoli, possono avere reazioni diverse. Ignorarli, lasciarli a terra, gettarli in un cassonetto dell’immondizia oppure osservarli, decifrarli, incorniciarli e – perché no – porli in un tinello.

Il tutto accompagnato da un coro di espressioni altrettanto contrastanti ma senza dubbio stimolanti, dall’indifferenza al piacere, passando per lo stupore e il timore.

Ma qual è l’intento del Disegno Sospeso? Come ci racconta l’artista napoletano, l’obiettivo è quello di scuotere i passanti dalla poltrona sulla quale sono seduti comodamente, facendoli distaccare per un attimo dalla routine della quotidianità. Sorprenderli, in modo che possano provare a decifrare il messaggio oppure interpretarlo a modo proprio, lasciandosi avvolgere e trasportare dalle emozioni, senza un preciso intendimento se non quello del gioco. È così che si sviluppano illusorietà impreviste. È così che l’arte continua a vivere e a riempire la città.

Un’arte che, a Napoli, non si limita ai musei e alle gallerie ma è intrisa nelle strade, nei suoni, nei sapori e nelle anime dei suoi cittadini, facendo di ogni angolo un palcoscenico.

Giancarlo Brugnano, tra l’arte e il sociale

Giancarlo Brugnano ha alle spalle circa cinquant’anni di lavoro come Assistente Sociale e come artista. Questa apparente “schizofrenia” gli consente uno sguardo insieme distaccato e profondo sulle situazioni che viene a incontrare, nella vita come nel mestiere, rilevandone le sfumature più sottili e le contraddizioni più atroci. L’artista napoletano ha partecipato a moltissime mostre nazionali e internazionali, realizzando anche sedute di arteterapia, in qualità di artista, presso scuole medie e il locale Dipartimento di Salute Mentale nonché numerose mostre-letture con le proprie opere e i propri scritti.

Le foto sono di Sergio Silvestri e di Enrico Ventrosini.