Qualche giorno fa tutti i media hanno dato la notizia che nelle zone colpite dal terremoto sarebbe stato arrestato un uomo sorpreso a rubare tra le macerie. Tra i dettagli legati alla notizia, ha avuto molta eco la provenienza dello sciacallo che, secondo tutti, sarebbe stato un pluripregiudicato napoletano, Massimo Musella, di 41 anni, residente al Rione Alto. L’arresto sarebbe stato eseguito, secondo tutte le fonti, dai Carabinieri del Comando Provinciale di Rieti.
Il Comune di Napoli, per bocca del Sindaco, ha fatto sapere di aver dato mandato all’avvocatura per costituirsi parte civile nel processo. Sulla vicenda, però, è calato un velo di giallo.
Nessuno sciacallo napoletano, la Questura di Rieti smentisce l'arrestoLa questura di Rieti, infatti, poche ore dopo la notizia dell’arresto ha diffuso un comunicato dove nega che si sia verificato un episodio del genere. Nella nota si legge che “Con riferimento alle notizie apparse sugli organi di stampa in merito a presunti episodi di sciacallaggio, che sarebbero avvenuti presso i centri interessati dall’evento sismico, la Questura di Rieti precisa che quanto in essi segnalato è privo di ogni fondamento”. Potrebbe trattarsi di mancanza di comunicazione tra Questura e Carabinieri, oppure potrebbe trattarsi di una falsa notizia. Ovviamente tutti speriamo che un episodio tanto squallido non si sia verificato, allo stesso tempo non possiamo fare a meno di evidenziare l’approssimazione con la quale le notizie sono state diffuse. La rappresentazione della nostra città che viene data da stampa e televisioni è perennemente viziata da pregiudizi negativi talmente forti da prevalere persino sulla verità. Restiamo in attesa di sapere se la versione reale sia quella dell’arresto o se, viceversa, abbia ragione la Questura. Nel caso in cui non si fosse verificato nessun episodio di sciacallaggio con protagonista un napoletano, ci aspettiamo che tutti i media nazionali diano alla smentita la stessa eco che hanno dato alla notizia. Parlare male di Napoli, si sa, è sport nazionale particolarmente praticato, non vorremmo che per l’ansia di dare la notizia ci si fosse imbattuti in una bufala che avrebbe avuto, ancora una volta, il demerito di infierire sull’immagine di Napoli e dei Napoletani.
L’agenzia di stampa Agi rilancia il comunicato stampa della Questura di Rieti:
Roma – E’ polemica sullo sciacallaggio nelle aree devastate dal sisma: dopo una serie di denunce di individui sospetti sorpresi a rovistare tra le macerie, rilanciate anche dai media, la Questura di Rieti in un comunicato ha definite “prive di ogni fondamento” queste notizie. “I servizi di vigilanza, specificamente finalizzati al contrasto di possibili episodi di sciacallaggio, sono stati infatti attuati sin dai primi istanti con personale delle forze dell’ordine, e poi rafforzati nelle ore serali e notturne con l’arrivo dei reparti organici”, ha assicurato la Questura. Allo stato, “sentite anche le altre forze di polizia, non risulta alcun episodio di illegittima introduzione di persone nelle abitazioni evacuate, tantomeno di furti perpetrati”. Sono stati eseguiti controlli su persone sospette o “semplicemente presenti all’interno di aree interdette o in procinto di entrarvi”, ma tutte le verifiche, conclude la Questura, “hanno avuto esito negativo e le persone sono state indirizzate ai competenti organismi di Protezione civile o semplicemente allontanate”.
Tra gli episodi segnalati c’era quello di un uomo identificato ad Amatrice perchè sorpreso con un trolley e sospettato di aver sottratto oggetti da alcune abitazioni. L’uomo ha rischiato il linciaggio da parte della folla, ma l’arrivo dei poliziotti ha evitato l’aggressione. Sempre ad Amatrice tre persone sono state fermate perché sorprese a rovistare nelle case abbandonate. Segnalazioni sono arrivate anche nell’ascolano nel comune di Arquata, in particolare nella frazione di Pescara del Tronto spazzata via dal terremoto. Secondo i soccorritori, si sono verificati casi già nel corso della prima notte del sisma. I carabinieri hanno intensificato i controlli in tutta l’area.
Gli uomini della polizia scientifica sono impegnati con la Protezione civile sui luoghi del terremoto, dove si sono messi all’opera per neutralizzare gli sciacalli tra le rovine dei paesi colpiti dal sisma. Il dispositivo già attivato è stato infatti rafforzato con l’impiego di 80 poliziotti di Roma e Senigallia, che si aggiungono ai 17 equipaggi dei reparti prevenzione crimine di Perugia e Pescara, operativi da mercoledì.
Lo sciacallaggio è un fenomeno purtroppo comune dopo i terremoti, come avvenuto anche nell’Emilia nel 2012 e all’Aquila nel 2009. Si tratta di episodi che possono essere puniti anche con condanne severe, fino a 10 anni di carcere. Un reato specifico di ‘sciacallaggio’ non e’ mai stato introdotto nel nostro codice penale, nonostante Silvio Berlusconi, all’epoca presidente del Consiglio, nei giorni del sisma che colpi’ l’Abruzzo nel 2009, promise nuove norme ‘ad hoc’ con decreto legge. Attualmente, gli ‘sciacalli’ possono finire sotto processo per il reato di furto in abitazione (articolo 624 bis del codice penale), per cui e’ previsto anche l’arresto obbligatorio in flagranza e la possibilita’ di applicare misure cautelari. Le condotte di sciacallaggio sono inoltre aggravate (secondo l’articolo 625 cp) se il “colpevole” usa “un qualsiasi mezzo fraudolento”, e se “il fatto e’ commesso su cose esposte per necessita’”. La pena puo’ arrivare a 10 anni di reclusione se vengono applicate anche le aggravanti comuni (articolo 61 del codice penale), quali quelle dei “motivi abietti” o di “avere profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona tali da ostacolare la pubblica o la privata difesa”. (AGI)