L’estate è arrivata e con essa è ritornato il sole, la voglia di guardare i tramonti e seguire quei baci dolci tra sole e mare. Tutta sembra diverso, ritorna la voglia di assaporare di nuovo quei gusti dimenticati a causa di un inverno lungo e freddo.
I migliori ristoranti di pesce tra Bacoli e Miseno
Napoli la città dei colori e della fantasia non si smentisce mai. L’espressione della napoletanità si verifica soprattutto nella rivoluzione dei sapori, il caldo del forno rovente non limita la creatività dei pizzaioli come Gaetano Genovesi,Enrico Di Pietro, Vincenzo Angilotti, Ciro Oliva e Teresa Iorio.
La pizza Terronia di Gaetano Genovesi, della Pizzeria Gaetano Genovesi a via Manzoni. Sebbene abbia un nome, che molto spesso ricorre nel vocabolario dispregiativo di coloro che insultano il popolo napoletano, la pizza si compone di una serie di ingredienti tipici della tradizione partenopea e allo stesso tempo freschi e di stagione. Essa ha il cornicione ripieno di purè di patate, crema di pistacchio e il centro ricoperto dai pomodori di Sorrento, il fior di latte di Agerola e i bocconcini di mozzarella di Bufala.
La tradizione si stravolge se passa a casa Palapizza dove Enrico Di Pietro, titolare della pizzeria di Frattamaggiore, ha inventato una pizza alternativa La pera di Fratta. Si tratta di una pizza farcita con provola di Agerola, pera, lardo e scaglie di parmigiano. Una novità, che sebbene sia alla vista bizzarra può piacere e affascinare gli amanti dell’agrodolce.
La ricchezza dei sapori esplode sulla pizza Montanara di Vincenzo Angilotti, della Pizzeria Angilotti a Casoria. La sua particolare procedura la rende unica nel suo genere. Essa subisce due procedimenti differenti, prima si frigge e poi si passa nel forno. Sebbene la complessità del processo, essa è leggera poiché è ricoperta da pomodoro, mozzarella, parmigiano, olio e basilico.
La pizza Parthenope di Ciro Oliva, della pizzeria Concettina ai tre Santi nel Rione Sanità, è una pizza dall’ impasto soffice, composta da un cuore di ricotta di fuscella, zeste di arancia, ricciola affumicata, pepe e alghe di mare disidratate. Essa è una novità poiché il connubio perfetto tra la ricciola affumicata e le alghe marine è insaporito dalle zeste di arancia che danno colore al bianco della ricotta di fuscella.
Ma la vincitrice indiscussa della pizza fritta è lei Teresa Iorio, già campionessa STG nel 2015, quest’anno è la vincitrice della categoria pizza fritta della 16°edizione del Trofeo Caputo, Campionato Mondiale del pizzaiolo. Teresa non solo è la prima donna ad aver vinto il trofeo ma è anche la prima a vincere il primo premio legato a questa categoria. La sua creatività non è solo legata alla pizza in sé ma alla tradizione popolare che da anni ricopre i valori della sua famiglia. Teresa nella pizzeria Le Figlie di Iorio ha creato una linee di pizze fritte femmenaefritta e tra queste vi è quella ricoperta da ricotta, basilico, mortadella e granelle di pistacchio.