Piazza Dante e la sua storia, da centro commerciale a luogo simbolo della città
La vera storia di Piazza Dante
Piazza Dante, è uno dei luoghi e delle piazze più importanti della città di Napoli ed ha un’affascinante storia.
L’aspetto che ha oggi la piazza è il frutto di una revisione e trasformazione attuata nel tempo del progetto di Luigi Vanvitelli, che per volere di Carlo di Borbone scelse per la realizzazione del suo “Foro Carolino”, l’antico Largo Mercatello, un tempo mercato e punto di ritrovo per gli scambi commerciali, immediatamente fuori le mura della città antica.
Luoghi di Napoli: la stele di piperno (o dei Pilastri) a FuorigrottaParte fondamentale del progetto del Vanvitelli era il grande edificio centrale con due caratteristiche ali ricurve, una vera celebrazione di Carlo con ventisei statue alla sommità che rappresentavano le virtù del sovrano, tre di queste sono opera di Giuseppe Sammartino, l’autore del Cristo Velato, la grande nicchia centrale era predisposta per ospitare una statua rappresentante Carlo di Borbone a cavallo, ma non fu mai realizzata.
Nel 1843 la grande nicchia centrale divenne l’ingresso che quello che nel 1861 divenne il “Convitto Nazionale Vittorio Emanuele” . Nel 1853 sul torrino centrale era stato posto uno straordinario orologio.
A seguito dell’Unità d’ Italia (13 luglio 1871) la piazza fu quinti intitolata al Sommo Poeta e fu posta la statua raffigurante Dante scolpita da Tito Angelini e Tommaso Solari junior al centro della stessa, su un basamento, dove la vediamo ancora oggi.
Dopo le vicissitudini legate ai Borbone e alla nascita dell’unità d’Italia la piazza è stata ridisegnata e riarredata dall’architetto Gae Aulenti in occasione dei lavori della nuova metropolitana che ha portato anche alla pedonalizzazione dello spazio.