Napoli, città di sapori autentici e accoglienza calorosa, sta vivendo una trasformazione che sta sconcertando molti: da meta low-cost a un’elegante destinazione turistica, soprattutto durante le festività pasquali. L’ultima Pasqua ha portato con sé un’inaspettata sorpresa: un’escalation dei prezzi che ha trasformato la città in una tra le più costose d’Italia.

Inflazione a Napoli, aumento vertiginoso dei prezzi

L’etichetta di “inflazione turistica” ha preso di mira vari settori, dalla ristorazione agli alloggi e ai prodotti alimentari tipici. Secondo quanto riportato da Federconsumatori Napoli, i prezzi hanno subito un repentino aumento, mettendo alla prova le tasche dei visitatori e dei residenti.

Una semplice margherita, un tempo una delizia accessibile a tutti con soli 7 euro, ora richiede un esborso fino a 12 euro, mentre il caffè, la linfa vitale della città, ha visto i suoi prezzi salire fino a quota 1,40 euro a tazzina, trasformandosi quasi in un lusso da concedersi con parsimonia.

Ma non è solo la ristorazione a subire l’aumento dei costi. Anche gli alloggi ne sanno qualcosa: nel pittoresco quartiere di Toledo, ad esempio, hanno subito un notevole rialzo, passando da 90 a 110 euro a notte in soli cinque mesi. E cosa dire dei tesori culinari della Pasqua, come il casatiello e la pastiera, ora venduti a prezzi che fanno storcere il naso, raggiungendo fino a 18 euro al kg?

Questa rapida ascesa dei prezzi è alimentata principalmente dalla crescente domanda turistica durante le festività pasquali, ma ha creato una realtà in cui anche i residenti si trovano a fare i conti con una spesa extra.

L’appello di Federconsumatori Napoli e del Movimento Consumatori è chiaro: è fondamentale trovare un equilibrio tra l’attrattività turistica della città e la sostenibilità economica dei suoi abitanti. Un dialogo aperto e costruttivo tra tutte le parti interessate potrebbe essere la chiave per garantire che Napoli conservi la sua autenticità e accoglienza, senza trasformarsi in un lusso inaccessibile per chi ci vive ogni giorno.