Napoli, i bagnanti si accalcano sulle spiagge “proibite” : il problema delle prenotazioni e del numero chiuso
Il litorale balneabile, a Napoli, è delimitato da condizioni e regole. Man mano, iniziato avere accesso al mare considerato e ufficialmente bollato come “balneabile” all’interno della regione è diventato complesso, creando un problema di fruibilità.
Cosa succede, dunque, nel territorio campano circondato dalle acque del Tirreno, per metà considerate accessibili ai bagnanti ma con grandi folle che si accalcano sulle spiaggette di Bagnoli, del Lido Mappatella e di Pozzuoli?
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Il nome del nuovo fenomeno che accetta l’accesso alle spiagge è uno: l’esclusività. Una esclusività che può essere creata da due fenomeni dilaganti: il numero chiuso e le prenotazioni.
Numerosi cittadini napoletani e delle zone limitrofe fuggono dal caldo estivo della “giungla d’asfalto” sulle spiagge considerate non balneabili dai dati raccolti dall’Arpac Campania.
La privatizzazione delle spiagge e gli accessi contingentati servono a creare ambienti elitari ma non facilitano l’accesso al “bel mare” per tutti. Una questione etica e morale che resta aperta, discutibile, complessa.