Il fascino monumentale di Palazzo Diomede Carafa

Arte e Cultura
Articolo di , 20 Dic 2017
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Palazzo Diomede Carafa, situato in Via San Biagio dei Librai a Napoli, è un antico edificio monumentale costruito nel XV secolo per volere del conte Diomede Carafa di Maddaloni, con lo scopo di ospitare i reperti dell’antichità che erano stati rinvenuti nella città. L’edificazione del palazzo, terminata nel 1466, avvenne ricostruendo un preesistente edificio medievale, già appartenuto probabilmente alla famiglia Carafa. Si ipotizza che il padre del progetto fu lo scultore e architetto Angelo Aniello Fiore, il quale realizzò anche Palazzo Petrucci e il sepolcro dei Carafa nella chiesa di San Domenico Maggiore. Il palazzo passò poi al figlio di Diomede e, successivamente, al ramo dei Carafa di Columbrano, che lo restaurarono e lo riportarono al suo antico splendore. Nel 1815 fu acquistato dalla famiglia Santangelo, che lo adibì a museo privato.

Descrizione dell’edificio

La facciata del palazzo è rivestita da tufo giallo e pietra grigia, che si alternano tra loro secondo un gusto tipicamente medievale. Il grande portale quadrato in marmo bianco è uno splendido esempio di stile rinascimentale napoletano, con la corona di foglie d’alloro e i fregi che riportano gli stemmi e i simboli della casata. Sui due vertici dell’edificio, inoltre, sono scolpiti i volti del conte Diomede e di sua moglie. All’interno sono visibili alcuni fregi lungo lo scalone e lo stemma nobiliare sulla parete di fondo, con sotto il resto di un affresco custodito in una nicchia.

La "Montagna Spaccata", capolavoro architettonico romano

La misteriosa origine della Testa di cavallo

Un elemento interessante è la testa di cavallo in terracotta situata nel cortile, donata probabilmente dall’imperatore Nerone al popolo napoletano e ritrovata in epoca quattrocentesca. La tesi più accreditata è però quella secondo la quale la testa equina fosse parte di un monumento che Donatello stava costruendo per il re Alfonso V d’Aragona, che voleva collocarla all’interno del Maschio Angioino. L’opera rimase tuttavia incompiuta per la morte del sovrano ed è così che la testa di cavallo fu inviata a Napoli da Lorenzo de’ Medici all’amico Diomede Carafa, che la posizionò sulla facciata destra del cortile.

Oggi la scultura originale in bronzo (restaurata nel novembre 2015) è conservata nel del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, mentre nel palazzo è stata collocata una sua copia in terracotta.

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