Le solite notizie quotidiane:
Immondizia non smaltita, traffico illecito di rifiuti umani, ospedalieri, tossici..
Rifiuti di ogni genere.
La camorra: è stato arrestato Iovine.
Due giorni fa due ragazzini sono stati uccisi, perchè hanno tentato di rapinare un supermercato a Giugliano. Quante se ne sentono su questa città che viene rappresentata attraverso queste notizie , seppure vere, per fortuna sono solo un quarto di quello che realmente è Napoli.
Poi c’è tanta gente, che è emigrata dalla bella Partenope verso altri orizzonti, e se provi a chiedergli il motivo della loro partenza, ti rispondono che non avrebbero mai voluto lasciare casa, ma che spinti da necessità economiche si sono trovate costrette a fare una scelta: quella di andare via.
Napoli viene lasciata solo e soprattutto per la grande disoccupazione, il lavoro non c’è.. è vero!.
Questo è un grande problema, ma i mass media sono impegnati a scrivere e raccontare altro, purtroppo. In televisione, sui quotidiani, i giornalisti sfilano centinaia e centinaia di statistiche. Questa mattina ascoltavo alla radio che la percentuale di disoccupazione giovanile, la fascia di età compresa tra i 24 e i 30 anni, si aggira sul 39%. E si.. tutto vero.
Ma cosa c’è ne facciamo noi dei numeri? Ci servono a qualcosa quelle statistich?
Beh forse si! Potrebbero aiutarci a capire che il lavoro non c’è, ANCHE SE NON è UNA NOTIZIA PRIVA DEL FATTORE NOTIZIABILITA’ E PER QUESTO NON Può ESSERE CONSIDERATA UNA NOTIZIA!.
Ma come mai se la nostra bella società , la nostra bella e sana classe politica conosce questi dati da anni fatica nel trovare una soluzione logica e concreta?.
Esiste poi un altro volto della cittadinanza. Quello che rinnega le proprie origini. E se provi a chiedergli perchè sei andato via? Ti risponde…
“perchè ero in crisi esistenziale. Non ci metterò mai più piede a Napoli”.
23 Maggio 2010, ero in viaggio per Napoli. Nel fantastico autobus “Ruocco”, quello che per mia fortuna, per sei anni mi ha portato da Urbino a Napoli. Per fortuna perchè Urbino, una piccola cittadina marchigiana, sperduta tra le montagne, non ha stazioni. Quella più vicina è a Pesaro, che dista 34 kilometri, ma se ti salta in mente l’idea di prendere il treno per andare a Napoli..Beh prendi questa idea stracciala dalla tua testa e buttala nella differenziata, come un foglio di carta inutile! 11 ore di viaggio, due cambi: “Falconara Marittima e Roma. Prendi invece Ruocco, o qualunque altro autobus che parte da Mercatale!. Sei ore di viaggio! Almeno è un viaggio diretto.
Ruocco è solitamente pieno di passeggeri, la maggior parte di origine partenopea. Scendono al sud perchè hanno famiglia, o fatti loro.
Il 23 maggio 2010, leggevo un libro, quando improvvisamente una signora, seduta due poltrone più avanti a me, inizia a raccontare a un signore, che lei scendeva a Napoli, solo per sua madre, altrimenti non ci sarebbe mai più tornata. Viveva da circa 16 anni a Rimini.
“Ho trovato la mia fortuna, a Rimini! Meno male io odio Napoli, non si può vivere in questa città !”. Quelle parole hanno suscitato in me delle sensazioni di orgoglio e attaccamento alla mia terra, io che odio il nazionalismo! Ma provai un terribile dispiacere nell’udire quei pensieri detti ad alta voce. Ma è una questione di punti di vista. Giusto? Allora rispetto i punti di vista … soprattutto il mio!.
Al di la del golfo, al di la del Vesuvio, del castello dell’ovo, noi siamo considerati dei terroni. Una parola che seppure gli altri non conoscono, gridano ad alta voce. Eppure ha un significato storico, consiglierei a tal proposito una sana lettura: “Terroni” di Pino Aprile. Un’attenta descrizione e analisi della parola. Come i meridionali siano diventati terroni e non perchè veniamo chiamati terroni. In realtà questo termine, ha una valenza molto positiva. E quindi si io sono una terrona e sono fiera di esserlo!, non chiedo altro, vi prego! Continuate a chiamarmi cosi.
Sono sei anni che vivo lontana da casa. Avevo diciotto anni e sono emigrata per esperienza. Non me ne pento, ma Napoli mi manca sempre. Una città calda, dove un’amicizia la puoi fare in due sole ore. Dove le persone sorridono, trasmettono energia positiva, dove il panettiere ha sempre un pezzo di pane da regalarti, dove il tifo partenopeo canta al cielo e dove un amore può essere il più romantico di tutti. Una città dove la famiglia è una cosa sacra, si pranza insieme, il natale è un momento magico e solenne. San Gregorio Armeno è la fine del tempo. Immortale e immemore, strade colme di presepi mai tolti. Posillipo e il mare visto dall’alto. Tutto può essere magia in questa città , una magia diversa dal resto d’Italia. E solo chi lo vive può capire. In Benvenuti al sud, l’ultimo film di Luca Miniero, l’attore Alessandro Siani si rivolge al direttore delle poste, interpretato da Claudio Bisio e gli dice: “Ricorda …chi viene al Sud, piange due volte: la prima quando arriva, la seconda quando se ne va!”. àˆ vero, nonostante i nostri problemi sociali e civili viviamo in una città , in una regione magica. Ed io ogni volta che parto, non posso fare altro che piangere.
Rosa Mancini
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