Napoli, incidente mortale nel cantiere della metro di Capodichino: ipotesi apertura posticipata
L'incidente al cantiere della metro di Capodichino porta ritardi, riflessioni e indagini approfondite.
L’incidente sul lavoro avvenuto nel cantiere della metropolitana di Capodichino a Napoli ha scosso profondamente la comunità. Antonio Russo, un operaio di 63 anni, ha perso la vita durante lo smontaggio di una talpa meccanica, provocando una serie di conseguenze sia umane che operative.
Il cantiere, che stava procedendo senza ritardi e con una prevista conclusione della galleria per febbraio 2025, è ora bloccato a causa delle indagini in corso. Le circostanze dell’incidente, legate a un possibile malfunzionamento del sistema frenante del carrello che trasportava gli operai, richiedono un’attenta ricostruzione.
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Attualmente, il cantiere è sotto sequestro, e i tempi delle indagini potrebbero essere lunghi. Gli esperti suggeriscono che, se la dinamica dell’incidente fosse chiara e non collegata a un malfunzionamento complesso, il sequestro potrebbe essere di breve durata. Tuttavia, data la situazione attuale, si prevede che le verifiche sui macchinari e sulla scena della tragedia richiederanno diversi mesi.
Questo ritardo influenzerà inevitabilmente l’intero cronoprogramma dei lavori. In uno scenario pessimistico, i tempi di ripresa delle attività potrebbero protrarsi fino a oltre un anno, posticipando l’apertura della metropolitana al 2026.
Oltre al disagio causato dal ritardo nei lavori, è anche un momento di grande dolore per la perdita di un lavoratore e di riflessione sulle condizioni di sicurezza nei cantieri. L’intera comunità attende con ansia la conclusione delle indagini per poter riprendere i lavori in sicurezza e con il dovuto rispetto per le vite umane coinvolte.