La tomba di Dracula è a Napoli?
Sono innumerevoli le storie esoteriche che circondano la città della Sirena. Le ultime teorie dei ricercatori vorrebbero il famigerato Dracula sepolto a Napoli, ma sarà vero?
La storia si apre sulla meravigliosa piazza di Santa Maria La Nova, sita a metà di via Monteoliveto. Un luogo dal potenziale turistico interessante che è sempre valso la pena visitare. Negli ultimi anni, però, la chiesa ed il chiostro annesso sono stati rivestiti da un fitto alone di affascinante mistero che li ha resi ancor più appetibili agli occhi della pletora di turisti che ogni anno visita la città di Partenope alla ricerca delle sue storiche ricchezze e, inoltre, agli appassionati di esoterismo che la abitano. Nel 2014, infatti, alcuni ricercatori dell’università estone di Tallin approfondirono uno studio relativo alla tomba di Matteo Ferrillo, arrivando ad ipotizzare che, in loco, riposino le spoglie terrene del famigerato Dracula. Scopriamo i dettagli della sinistra teoria di seguito.
Dracula è sepolto a Napoli? Tutta la verità
Realizzata nel 1499 da Jacopo della Pila, la tomba di Matteo Ferrillo ospiterebbe, secondo i ricercatori, i resti dell’Impalatore. A suggerirlo agli studiosi, il ritrovamento di un elmo con un dragone. Il nome Dracula, infatti, altro non è che un patronimico “figlio di Dracul”; assegnato al principe Vlad III Basarab per il soprannome del padre, Vlad II Dracul, ossia “Dragone”. Sfingi e piramidi, inoltre alimentarono i sospetti degli addetti ai lavori, trattandosi di ornamenti poco adatti ad una tomba europea dell’epoca e, altrimenti, riconducibili alla città egizia di Tebe o “Tepes”, traduzione de “L’Impalatore”.
Napoli, restauro da 6 milioni di euro per Parco Virgiliano e Villa ComunaleSono diverse le spiegazioni che studiosi e giornalisti hanno provato a dare all’inverosimile ritrovamento. La più accreditata, riportata da Martin Rua nel suo Napoli Esoterica e Misteriosa, proviene dal giornalista Marco Perrillo, il quale, sostiene che la figlia del principe di Valacchia, Maria Balsa, sarebbe giunta alla corte aragonese in giovane età per chiedere asilo. Anni dopo, si sarebbe unita in matrimonio con Giacomo Alfonso Ferrillo, figlio di Mattia, sepolto a Santa Maria La Nova. Nel 1476, poi, dopo un’aspra battaglia contro gli ottomani, di Dracula si sarebbero perse le tracce, venendo dato per morto.
L’Impalatore rifugiato a Napoli
Il suo corpo non fu mai ritrovato e, mentre in Romania s’ipotizzò che, questo, potesse essere nascosto nel monastero di Snagov, dove furono, però, rinvenuti solo resti animali, l’ultima teoria vorrebbe che Dracula, scampato alla morte, si sia rifugiato a Napoli, da sua figlia, per poi essere sepolto all’oscuro del clero e dell’impero ottomano nel mausoleo del Ferrillo. Andando avanti con le sue riflessioni, Perrillo sostiene, altresì, che una volta caduto in battaglia, Maria Balsa abbia richiesto le spoglie del padre al fine di seppellirle degnamente o, infine, che dopo essere stato catturato vivo, L’Impalatore fosse stato offerto al re di Napoli, suo alleato, in cambio di un riscatto. Non è dato sapere quale sia la verità sulle spoglie di Dracula, quel che è certo è che il legame della sua temibile figura con la città di Napoli, arricchisce ampiamente il background culturale del capoluogo campano, aumentando l’interesse dei curiosi drasticamente.
Fonte: Napoli Esoterica e Misteriosa: Il lato occulto, maledetto e oscuro di una città dalle mille anime, Martin Rua – Newton Compton Editori.