I film e le opere teatrali napoletane di Natale: i cult da vedere e rivedere

La produzione artistica e culturale napoletana vanta dei cult imperdibili ed intramontabili da visionare in famiglia, preparandosi così all'avvento del Natale. Scopriamoli insieme!

Tradizioni e Curiosità
Articolo di , 17 Dic 2024
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Il mese di dicembre è un mese che preannuncia il periodo natalizio, uno dei momenti più festivi e bramati nel corso dell’anno, specialmente dai napoletani. Loro, mediante, le loro plurime tradizioni ed usanze in tema, testimoniano il loro interesse verso tale ricorrenza. La religione si unisce al folklore, le vie del centro antico invitano i passanti ad immergersi nel clima pre-natalizio, le produzioni culturali ed artistiche omaggiano gli elementi simbolici del Natale. Da ogni vicolo risuonano dei canti natalizi e le botteghe artigiane site a san Gregorio Armeno mettono in mostra vere opere d’arte riferenti alla natività.

Questo profondo legame con il Natale si riflette anche nella produzione artistica e culturale partenopea, che ha dato vita a capolavori cinematografici e teatrali dedicati a questa festa. Le commedie teatrali ei film di Natale non sono solo intrattenimento, ma veri e propri rituali familiari che uniscono le generazioni dinanzi lo schermo, condividendo risate e riflessioni. Scopriamoli insieme!

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I film partenopei in tema natalizio da non perdere

  • 32 dicembre di Luciano De Crescenzo: è un film del 1988 diretto e interpretato da Luciano De Crescenzo, tratto dal suo omonimo libro e diviso in tre episodi: Ypocrites, La gialla farfalla e I penultimi fuochi.  Ambientato principalmente a Napoli, il film è un’opera corale che, com’è consuetudine fare nell’arte partenopea, meticcia l’ironia con la riflessione. Si celano riflessioni molto profonde mediante un’apparente ed ilare risata. A fare da sfondo alle vicende protagoniste di tale episodi, è proprio il periodo natalizio, cornice interessante per argomentare in merito a tematiche esistenziali importanti come il tempo, il destino ed il cambiamento. Il medesimo titolo del film evoca un giorno immaginario, simbolo di un tempo extra che consente di rivalutare scelte e convenzioni, proprio per questo l’avvento del Natale porta con sé mutamenti e tempeste interiori.
  • Opopomoz di Enzo D’Alò: si tratta di un film d’animazione per bambini e per famiglie uscito nel 2003 per la regia di Enzo D’Alò. Il film è ambientato nel presepe napoletano e vede come protagonista il piccolo Rocco, geloso della nascita del fratellino minore che sarebbe avvenuta nel medesimo giorno di Natale. Rocco, mentre i genitori preparano il presepe, Rocco, sopraffatto dalla gelosia, si sente trascurato. Questo stato d’animo attira l’attenzione del diavolo che decide di sfruttare le le fragilità del bambino per mettere in atto un pianoforte terribile: impedire  la nascita di Gesù e cancellare per sempre il Natale. Per realizzare il suo intento, il diavolo invia sulla Terra tre divertenti e goffi diavoletti – Astarotte, Farfaricchio e Scarapino – che convincono Rocco a pronunciare la formula magica “Opopomoz” . Questo film, nella sua tenerezza, gode di precetti pedagogici fondamentali. Il Natale fa da sfondo ad una vicenda infantile in cui il protagonista, nella narrazione, si redime e matura.
  • Io e te dobbiamo parlare di Alessandro Siani: una commedia natalizia per la regia di Alessandro Siani e che vede protagonisti Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni, dando vita così ad un nuovo sodalizio artistico. Imperdibile per chi vuole, a suono di masticazioni di popcorn, divertirsi accomodato nelle poltrone delle sale cinematografiche tra sketch comiche e gag esilaranti. Il film, che uscirà il 19 dicembre 2024, racconta le disavventure di due poliziotti, Antonio (interpretato da Siani) e Pieraldo (Pieraccioni), alle prese con un intricato caso di crimine. La trama offre un mix di comicità toscana e napoletana, con i due protagonisti che, nonostante le loro differenze, si trovano a collaborare in un poliziesco tra colpi di scena e risate. I temi principali del film riguardano le relazioni umane e l’amicizia e a fare da sfondo a tutto ciò sarà proprio un’atmosfera natalizia.

Le rappresentazioni teatrali napoletane in tema natalizio da non perdere

  • Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo: un’opera teatrale tragicomica che vanta il potere dell’immortalità. Un’opera  eterna e intramontabile, amatissima e conosciuta in tutto il mondo. Scritta nel 1931, ha conosciuto numerosi adattamenti teatrali nonché trasposizioni televisive molto recenti per la Rai. La commedia è divisa in tre atti e parla delle diatribe familiari che animano la casa della famiglia Cupiello in procinto delle festività natalizie. Numerose sono le tematiche affrontate: come da copione nel teatro umoristico dei fratelli De Filippo, dalla risata si passa gradualmente a riflessioni amare sulle vita, come l’accettazione della solitudine, il trascorrere inesorabile del tempo e l’accettazione dei mutamenti e delle fratture familiari. Luca Cupiello, di fatti, incarna proprio l’inizio dell’uomo fantasma, trattato ampliamente nell’ultima fase di produzione drammaturgica eduardiana. Tra le trasposizioni più celebri, vi è quella per la Rai del 1977 che vide protagonisti Eduardo De Filippo, Pupella Maggio, Lina Sastri e Gino Maringola. La trasposizione più recente, è quella risalente al 2020 per la regia di Edoardo De Angelis e per il ruolo protagonista di Luca Cupiello assegnato a Sergio Castellitto.
  • La cantata dei pastori di Andrea Perrucci: è un’opera teatrale religiosa scritta nel tardo Seicento da Andrea Perrucci, pubblicata nel 1698 con lo pseudonimo di Ruggiero Casimiro Ugone. L’opera racconta la storia del viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme e delle difficoltà che incontrano, tra cui l’opposizione dei diavoli, che cercano di impedire la nascita di Gesù. I diavoli vengono infine sconfitti dagli angeli, e la scena finale include l’adorazione dei classici personaggi del presepe: pastori, cacciatori e pescatori. L’opera è stata ripresa e rappresentata in vari modi, tra cui la tradizionale messa in scena al Teatro Trianon di Napoli, la quale ha riscosso un grande successo ed è durata fino al 2013 con la compagnia di Peppe Barra. Nel 2012, la cantata è stata anche adattata in un cartone animato trasmesso su Rai 1, con una sceneggiatura di Nicola Barile e coprodotto da Rai Fiction e Mad Entertainment.
  • Il dono di Natale di Eduardo De Filippo: è una commedia in atto unico del 1932, ispirata alla novella The gift of the magi di O.Henry. La trasposizione televisiva della commedia avvenne per intermediazione della Rai e della “San Ferdinando Film” e venne mandata in onda il 19 maggio 1956. Protagonisti furono il medesimo Eduardo De Filippo, Isa Danieli, Dolores Palumbo e Giuseppe Anatrelli. Con l’arrivo del Natale, i due giovani Attila ed Emilia non hanno i soldi per comprare regali e, di conseguenza, escogitano delle soluzioni per non rinunciare all’altruistico piacere di fare felice la persona che si ama. La commedia esplora i temi della povertà e del sacrificio della Napoli povera nel periodo natalizio. Mette in evidenza la dedizione e il desiderio di rendere felice la persona amata, anche a costo di rinunciare a qualcosa di importante.
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