Turismo Napoli, Airbnb lancia l’allarme: gli abusivi dovranno adeguarsi alle nuove regole
Entro gennaio 2025 circa 2000 annunci irregolari spariranno da Airbnb grazie all'utilizzo del nuovo Codice Identificativo Nazionale.

Turismo. Con l’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (Cin) per le strutture ricettive, Napoli si prepara a un’onda di cambiamenti nel settore extralberghiero. Airbnb e le autorità locali puntano a contrastare gli affitti irregolari, ma i timori sul controllo della situazione e sulle risorse disponibili restano.
Airbnb e turismo a Napoli: arrivano i Codici Identificativi Nazionali come misura di contrasto all’overtourism
Il settore del turismo extralberghiero a Napoli sta vivendo un periodo di cambiamenti significativi, con l’introduzione di nuove normative che obbligheranno gli host a registrare le loro strutture con il Codice Identificativo Nazionale (Cin), pena la rimozione degli annunci dalle piattaforme come Airbnb. Questi provvedimenti, previsti per il 2025, hanno già iniziato a scuotere il mercato, soprattutto per gli affitti brevi.
"Uonderbois" su Disney+: la nuova serie ambientata a Napoli con Serena RossiSecondo Agostino Ingenito, presidente dell’ABAC (Associazione dei Bed & Breakfast e Affitti Casa), si stima che almeno 2.000 annunci di strutture irregolari scompariranno da Airbnb a gennaio, quando entrerà in vigore l’obbligo di registrazione con il Cin. L’annuncio di Airbnb, che ha informato ufficialmente gli host campani della scadenza imminente, ha suscitato reazioni contrastanti.
Mentre la piattaforma accoglie positivamente la nuova normativa, in quanto offre maggiore trasparenza e semplificazione, gli operatori temono una forte erosione dell’offerta turistica irregolare e una pressione sul mercato immobiliare, con l’arrivo di migliaia di strutture in vendita o in locazione tradizionale.
I requisiti standard
Per ottenere il codice le strutture dovranno rispettare anche i requisiti previsti dal DM Sanità del 1975, che stabilisce standard minimi per le dimensioni degli appartamenti: 28 metri quadri per un monolocale con un posto letto e 38 metri quadri per due ospiti, oltre ad un’altezza minima di 2,7 metri.
Questi criteri, che renderanno irregolari molti dei “bassi” usati in passato come alloggi per turisti, potrebbero segnare la fine di una pratica che ha caratterizzato il turismo a Napoli negli ultimi anni.
Sono molti gli host che non hanno ancora provveduto alla registrazione o che stanno cercando soluzioni alternative, come l‘invenzione di codici falsi, per eludere i controlli. Una situazione che solleva preoccupazioni in merito all’efficacia dei controlli stessi.
Turismo a Napoli: dubbi e incertezze sulle misure
Sebbene siano viste come una risposta necessaria alla crescita disordinata del turismo extralberghiero, rimangono aperte le preoccupazioni circa l’efficacia dei controlli e la disponibilità di risorse per implementarli adeguatamente.
Questo nuovo regolamento mira a garantire trasparenza, ma lascia in sospeso l’effettiva efficacia di questa misura nel mitigare gli effetti della turistificazione sui residenti. I Cin, di fatto, non affrontano il problema di fondo dell’aumento dei canoni residenziali e della scarsità di alloggi per i locali.
Senza una regolamentazione più incisiva – come limiti al numero di giorni per gli affitti brevi o incentivi per destinare immobili a locazioni a lungo termine – il rischio è che il Cin resti una manovra debole, che non compensa l’effetto distorsivo di un mercato immobiliare dominato dal turismo.

