Pizzeria Farinati, il re dei fritti Renato Ruggiero esordisce con nuove proposte di sapori
Ispirate alla tradizione dei fritti dei monsù -capocuochi di corte nella tradizione partenopea – le nuove creazioni del pizzaiolo di Casavatore.

Farinati è ormai locale in continuo divenire, con una grande attenzione devoluta all’evoluzione storica dei lievitati, ed una straordinaria ricerca sui fritti, con connotazioni quasi “filologiche”, atteso il meticoloso lavoro di approfondimento compiuto dal titolare Renato Ruggiero, che fa il paio con la ricerca della materia prima.
Colpiscono sempre gli arredi pop, le boiserie le suppellettili, con continui e post-moderni richiami al retaggio figurativo partenopeo, fra gioco delle carte, pop-art e paesaggi stilizzati: grande attenzione, come dicevamo, dedicata ai fritti, con l’ingresso di nuove pizze che abbiamo scoperto, a rivitalizzare classici della tradizione. Interessanti sempre i menù degustazione, a riprova della straordinaria varietà di preparazioni di cui Ruggiero, con i suoi collaboratori in cucina, è capace: la parte del leone è tuttavia devoluta agli ingredienti di stagione, impiegati dal Maestro pizzaiolo nei nuovi topping delle sue pizze, oltre che negli eleganti equilibri di sapore dei compositi fritti, che abbiamo assaggiato nel corso degli assaggi. Eccellente anche, come omaggio alle decorse festività Pasquali, il suo casatiello, preparato secondo la ricetta della tradizione partenopea, con un impasto lievitato lungamente: arricchito con salumi, formaggi e pepe, reca le classiche uova intere incastonate nella parte superiore, fermate da strisce di pasta a croce, con un evidente rimando alla simbologia pasquale religiosa, simbolo di convivialità ed accoglienza sulle tavole.
Last but not least, una offerta ritagliata per i celiaci, una carta dei vini e cocktail in continuo miglioramento, con doverosa menzione alla notabile selezione di amari e distillati, degno completamento della teoria di dessert rigorosamente home-made, senza alcun cedimento di qualità.
La degustazione
Passando al corso degli assaggi, sovvengono anzitutto i fritti del “monsù”, con uovo alla monachina, frittatina di pollo, arancina allo zafferano con funghi porcini, e montanarina, seguiti da frittatina cacio e pepe, infine dalla new-entry frittatina pistacchio e mortadella. In pairing, birra ambrata del birrificio “N’artigiana” prodotta a Napoli, di cui il locale dispone dell’intera gamma in versione spillata, ivi includendo rossa e doppio malto.
Ancora, è il turno del bis di marinare, prima con doppia cottura e al forno, e poi nel “rutiello”, un omaggio all’usanza partenopea delle pizze preparate a casa, nel forno domestico: rifinisce il topping il pomodoro San Marzano schiacciato a mano, aglio, origano del Mediterraneo, foglia di cappero campano, olive nere Caiazzane, alici del Cantabrico, polvere di olive nere, olio extravergine della Michele Fiorentino farm. Proseguendo, sulla novità pizza con barbabietola, mozzarella blu di bufala e pancetta croccante, viene proposta la rossa del medesimo birrificio partenopeo N’artigiana, con interessanti note tostate e caramellate, a suggellare un abbinamento perfetto.
Concludiamo con i dessert, assaggiamo il bis di dessert “croccante all’amarena e cioccolato”, e “cheesecake lotus”: come abbinamento enologico finale, un duetto di gran classe di due amari, molto diversi come estrazione e corredo gusto-olfattivo, l’Amaro Formidabile della distilleria romana Pallini, e infine l’elisir di agrumi e botaniche “Azzurro”, con delicata finezza, quasi equipollente a quella dei migliori gin.

