Una piccola selezione di lievitati d’eccellenza per le festività Pasquali

La Pasqua a tavola ha il sapore di Napoli!

Cucina
Articolo di , 17 Apr 2025
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Dalle creazioni del Maestro Salvatore Tortora alla colomba dello Chef Mariano Armonia, passando per il casatiello di Renato Ruggiero, la Pasqua a tavola ha l’imprimatur partenopeo.

L’Espresso Napoletano e la linea di pasticceria

Si conferma assoluta eccellenza, per le imminenti festività pasquali, il marchio l’Espresso Napoletano, con il focus sulla linea di lievitati chiamata “Espresso” di Salvatore Tortora, co-owner e pluri-premiato responsabile di pasticceria del brand. Dopo numerosi traguardi di settore – fra le altre miglior panettone nella coppa del mondo per l’anno 2021/2022, con materie prime di altissima qualità – il nostro chef de patisserie è stato ammesso di diritto nell’Accademia dei Maestri del lievito madre e del panettone italiano, portatore del vessillo dell’identità napoletana, oggi nella qualità di Giudice.

La location è d’eccellenza, il nuovo laboratorio hi-tech in Marcianise del marchio, dove Tortora ha accentrato l’intera produzione: tremila metri quadri ove il responsabile con il suo staff, da circa tre anni, produce quotidianamente la totalità delle sue creazioni di pasticceria artigianale, avocando a sè ogni singolo passaggio, fra esportazioni estere e diffusione negli shop della catena commerciale, nei luoghi più suggestivi del capoluogo.

Ultima propaggine in ordine temporale, l’apertura di un nuovo negozio mono-marca nel principato di Monaco, dove è possibile accompagnare ad un caffè partenopeo una fetta dei suoi lievitati, o sorseggiare un cocktail da aperitivo – magari pre-dinner – con il delizioso panettone salato.

Senza dimenticare la pastiera, secondo il Maestro Tortora la vera “regina della Pasqua, seconda come dessert più diffuso solamente al panettone e al tiramisù, da Napoli esportata in tutto il mondo”, della quale Espresso è orgoglioso alfiere.

Per questa Pasqua 2025 abbiamo assaggiato l’ultima creazione di Tortora, la “colomba con farina integrale, pesca ed albicocca” – ca va sans dire, benvoluta ai new food-addicted – e un suo lievitato ever-green che è anche la più venduta fra le referenze in catalogo – la “colomba con albicocca Pellechiella del Vesuvio raccolta alle falde del Vulcano, bacche di vaniglia del Madagascar”, davvero fragrante e dall’aroma inconfondibile, vero imprimatur aziendale che non può mancare sulla tavola Pasquale.

La colomba di Mariano Armonia e il casatiello di Renato Ruggiero

Da qualche anno a questa parte, anche i cuochi si cimentano con linee di lievitati d’autore e pasticceria dedicata ai prodotti delle festività tradizionali: passando ai nostri adorati Campi Flegrei, è la volta di Armonì, ristorante sul lungomare di Pozzuoli, gestito dall’executive chef ed owner Mariano Armonia, insieme al socio Gianni Russo, che ci propone la sua colomba artigianale, nelle sue tre versioni, classica con i canditi glassata con mandorle, al limone con crema e crunch e infine cioccolato bianco e crunch.

Cifra stilistica personale di Armonia – che, per inciso, abbiamo incontrato di recente, nella qualità di resident chef del torneo Challenger ATP al Tennis club Napoli – la selezione di materie prime d’eccellenza, unita a lunghe lievitazioni – più di un giorno – per valorizzare fragranza e profilo gusto-olfattivo. Armonia è chef accorto e d’esperienza, che rifugge dalle ricette d’accomodamento, traendo nuova linfa vitale – e nel contempo innovando – dai piatti della tradizione, partenopea e flegrea: non ci resta che andare a trovarlo nel suo ristorante, adagiato sullo splendido lungomare della cittadina Flegrea.

Finiamo con il casatiello del “re dei fritti” Renato Ruggiero, che con la sua pizzeria “Farinati” ha canonizzato le ricette della storica frittura napoletana: in questa occasione abbiamo assaggiato il suo casatiello napoletano, un impasto lievitato arricchito con salumi, formaggi e pepe, con le uova intere racchiuse nella superficie, formate da strisce di pasta a croce, come simbologia rituale esige.

Insomma, vere e proprie creazioni artigianali, capace di restituire il senso stratificato ed evocativo delle imminenti festività: simboli archetipici di festa, rappresentano l’abbondanza e la convivialità della tavola partenopea, ed insieme la maestria dei creatori.

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