Cronaca. Aggredita e colpita alla testa con un sasso una vigilessa in servizio a Fuorigrotta durante la notte del “Cippo di Sant’Antonio“. Solidarietà unanime dalle istituzioni, mentre si rinnova il dibattito sulla sicurezza e il contrasto alla criminalità.
Fuorigrotta, vigilessa ferita alla testa durante il “cippo di Sant’Antonio”: si rinnova il dibattito sulla sicurezza
La notte del 17 gennaio a Napoli, tradizionalmente riconosciuta come la notte del “Cippo di Sant’Antonio“, si è trasformata in una notte di guerriglia urbana.
Stop al caos movida a piazza Bellini, il comune dovrà risarcire i residentiDecine di giovani, denunciati via social media dal deputato AVS Francesco Emilio Borrelli, hanno preso il controllo di diverse zone della città, scatenando disordini che hanno coinvolto forze dell’ordine e vigili del fuoco.
Nel caos della situazione, una vigilessa in servizio è stata colpita alla testa con un sasso mentre cercava di sventare un rogo. Il fatto è avvenuto nel quartiere di Fuorigrotta, precisamente in via Campegna.
La dinamica dell’aggressione
L’aggressione alla donna è avvenuta durante un intervento per supportare i colleghi, circondati da una settantina di ragazzini pronti ad accendere una catasta di legna in strada. Mentre era di spalle, un sasso l’ha colpita violentemente, causandole una ferita lacero-contusa alla testa.
Ad essere colpita, come riferito dal comandante della polizia locale Ciro Esposito, è stata Anna Vitale, 48 anni, funzionario vice responsabile dell’unità operativa di Fuorigrotta che “ha messo in sicurezza i propri collaboratori, ma lei è stata colpita da un corpo contundente. Chi svolge il nostro lavoro sa che purtroppo è esposto, anche se simili episodi non dovrebbero accadere“.
La vigilessa nell’immediatezza del fatto è stata seguita da personale medico e portata all’ospedale San Paolo. Le sue condizioni sono buone ed ha avuto 15 giorni di riposo. Anna Vitale, però, ha espresso la propria volontà di tornare al più presto in servizio.
Il sostegno dei colleghi e delle istituzioni
Esposito ha elogiato la determinazione della collega, definendola «una donna forte, già pronta a rientrare al lavoro». Numerosi messaggi di solidarietà sono arrivati anche da istituzioni locali e nazionali. La presidente del Consiglio comunale di Napoli, Enza Amato, ha condannato con fermezza l’episodio, sottolineando il coraggio e la professionalità dimostrati dalla sottotenente durante l’intervento. Amato ha dichiarato: «Simili atti di violenza non possono essere tollerati in una città che deve farsi baluardo di legalità».
Anche Francesco Emilio Borrelli ha evidenziato il crescente problema della “deriva baby criminale“, definendo l’episodio «un vero e proprio atto di guerriglia che mette a rischio la sicurezza pubblica». Il coordinamento di Fratelli d’Italia ha auspicato l’identificazione e la punizione dei responsabili.