Cronaca. A Napoli, il traffico causato dai festeggiamenti dei tifosi in seguito al match Atalanta-Napoli ha ostacolato un intervento d’urgenza. Ecco cosa è accaduto.
Urgenza medica bloccata dal traffico dei tifosi a Capodichino: la polemica sui social
La zona dell’aeroporto di Capodichino, a Napoli, è stata teatro di un episodio che ha messo a rischio un trapianto d’urgenza.
Napoli, vigilessa ferita durante il "cippo di Sant'Antonio": "Sto bene, ora voglio tornare in servizio"Nella notte tra sabato 18 e domenica 19 gennaio, i medici del reparto di Chirurgia epatobiliare dell’ospedale Antonio Cardarelli si sono trovati bloccati nel traffico causato dai festeggiamenti dei tifosi del Napoli.
La squadra tornava da Bergamo dopo la vittoria contro l’Atalanta, e migliaia di tifosi attendevano il pullman dei giocatori, fermando completamente la circolazione su viale Umberto Maddalena.
Il racconto della dottoressa Falaschi
Federica Falaschi, medico del reparto di Chirurgia epatobiliare, ha condiviso la sua esperienza sui social per sensibilizzare l’opinione pubblica.
La notte tra il 18 e il 19 gennaio, si trovava in auto medica per raggiungere l’aeroporto e ritirare un fegato destinato a un ragazzo in urgenza trapiantologica per un’epatite fulminante.
Tuttavia, arrivata a viale Umberto Maddalena, la dottoressa ha trovato una colonna di auto ferme e spente. «Non era traffico: erano auto in attesa del pullman dei calciatori. Con le sirene accese, sono stata invitata a spegnerle, disturbavano lo spirito di festa» ha raccontato Falaschi.
L’impresa a piedi per salvare una vita
Resosi conto dell’impossibilità di procedere in auto, il team medico ha deciso di percorrere a piedi circa un chilometro fino all’aeroporto.
Carichi di valigie contenenti ghiaccio, strumenti chirurgici e 25 litri di liquidi da perfusione, i due medici sono riusciti a ritirare l’organo.
Un cittadino presente sul posto li ha aiutati, portando alcune valigie per alleggerire il carico. Grazie a questa scelta, il trapianto è stato eseguito in tempo e ha salvato la vita del paziente, un intervento durato quattro ore in Terapia intensiva.
Un appello alla consapevolezza
La dottoressa ha spiegato che il post pubblicato sui social non voleva essere una polemica, ma un invito a riflettere sull’importanza della tempestività nei trapianti.
«In Italia ci sono solo 22 Centri Trapianti, e quello del Cardarelli è l’unico in Campania», ha sottolineato Falaschi, evidenziando l’efficienza della rete trapiantologica che consente di attivare un’urgenza nazionale in casi gravi.
Nonostante il panico iniziale, la dottoressa ha voluto precisare che non c’è nessun risentimento verso i tifosi: «Sono certa che, se avessero compreso la nostra urgenza, ci avrebbero aiutato».
Come ha raccontato Falaschi, «l’impegno e i sacrifici sono ripagati dai sorrisi dei pazienti e dalle vite salvate». Tuttavia, l’accaduto rappresenta un richiamo all’importanza di garantire condizioni di mobilità adeguate per interventi medici d’urgenza, anche in situazioni di grande afflusso di persone.