La Pedamentina, un percorso sospeso tra paesaggio mozzafiato e mistero
Un viaggio attraverso la celebre scalinata: dalla sua storia fino alle leggende che sono nate sui suoi gradini.
Prima di addentrarci nel percorso pedonale più antico e lungo di Napoli analizziamo i motivi storici per i quali fu costruita.
Le origini storiche della Pedamentina
Era il 1325, a Napoli c’erano gli Angioini, molto credenti. I regnanti decisero di erigere la Certosa di San Martino per donarla ai 13 monaci dell’Ordine dei Certosini. Ad occuparsi del progetto furono Carlo d’Angiò insieme ai due architetti Tino di Camaino e Francesco Di Vito. Il luogo prescelto fu la collina del Vomero, all’epoca quasi del tutto disabitato. C’erano solo casali, campi incolti e qualche monastero. La scelta comportò subito un problema, come portare i materiali utili per la costruzione sulla collina. Per ovviare a tale problema fu costruita appunto la pedamentina.
SWFF 2024, l'attrice Giovanna Sannino: "Diamo spazio a tutti i giovani"Siamo appena nel XIV secolo e in principio la Pedamentina era formata solo da alcuni tornanti utili per salire i materiali, la scalinata non era come oggi. Solo in seguito, con l’accrescersi del suo utilizzo vengono costruite le scale, ben 414. La strada venne adoperata anticamente anche come avamposto di difesa contro chi intendeva assediare Castel Sant’Elmo. Nel corso dei secoli quindi, ha subito diverse trasformazioni che hanno seguito di pari passo l’evoluzione storica ed urbanistica del Vomero e della città.
Per tutto quello appena scritto, si può capire come oggi, questo sistema di discese e gradinate, rappresenti non solo un’importante testimonianza storica ed urbanistica ma anche un importante collegamento pedonale tra il Vomero e il cuore antico della città. Parte infatti dalla Certosa di San Martino ed arriva fino al centro passando dal Corso Vittorio Emanuele.
Il percorso e le sue leggende
Il percorso di questa storica discesa di scale è davvero unico e interessante anche da un punto di vista paesaggistico. Oltre ad offrire una vista spettacolare sul golfo di Partenope e su tutta la città in un’atmosfera silenziosa, la discesa costeggia anche splendidi giardini e orti, tra i quali la vigna di San Martino, come del resto fanno le Rampe del Petraio.
Una volta arrivati al Corso Vittorio Emanuele, attraverso due discese si arriva a Montesanto.
Napoli si sa, è una città di mistero e leggende, la Pedamentina non sfugge a questa tradizione. Lungo le scalinate, molti giurano di aver visto un fantasma vestito di bianco che si divertirebbe, nel vero senso della parola, a spaventare i passanti. Qualcuno l’ha visto entrare ed uscire dalle mura, altri l’hanno sentito urlare o ridere. Legata alla scalinata c’è un’altra leggenda conosciuta. Nei pressi di un vecchio cancello situato sulla prima rampa, passando di lì di notte, si udirebbero dei pianti e dei lamenti. In quel luogo infatti, le guardie reali uccidevano i nemici e lasciavano i corpi nei sotterranei alla mercé dei topi.
Oggi per difendere la Pedamentina, (che ricordiamolo, fa parte del patrimonio dell’Unesco), dal degrado, è nato un comitato di cittadini a tutela della storica scalinata e diverse sono le azioni poste in essere per rivalutare questo splendido, magico e imperdibile percorso. Gli stessi turisti, oltre a sottolinearne la bellezza e l’unicità del panorama, non mancano di sottolineare come il complesso necessiti di importanti interventi di manutenzione, mostrando incredulità per l’abbandono di un luogo così ricco di storia e di bellezze paesaggistiche. Bellezze che colpirono anche Charles Baudelaire che vi soggiornò durante la sua permanenza a Napoli.