Ancora cori razzisti negli stadi italiani, quell’abitudine dura a morire
Nonostante l'intenzione della Lega Seria A di condannare i tifosi responsabili di atti discriminatori, non si placano gli episodi di cori razzisti negli stadi italiani.
“L’intenzione della Lega Serie A di tenere fuori da tutti gli stadi i tifosi responsabili di atti discriminatori, esprimendo condanna unanime quando si verificano tali atti, è una prima risposta nella direzione auspicata dall’UNAR dopo gli ultimi gravi episodi di razzismo che si sono verificati in occasione di alcune gare di campionato. Un risultato positivo che fa seguito alle diverse interlocuzioni avute nell’ambito della collaborazione avviata oltre un anno e mezzo fa tra l’UNAR e la Lega Serie A e che ha già portato alla realizzazione di incisive campagne di comunicazione per sensibilizzare il pubblico nella lotta contro il razzismo nello sport. Per combattere questo grave fenomeno servono determinazione, costanza e fermezza, per questo ci aspettiamo che sia solo la prima di una serie di azioni che consentano finalmente di isolare chi si macchia di gesti offensivi, discriminatori e violenti“. Lo dichiara il direttore dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Quest’appunto, però, sembra non aver sortito nessun tipo di effetto. Anzi, in occasione della scorsa giornata di Campionato, in numerosi stadi d’Italia sono stati intonati cori discriminatori e razzisti.
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“I viola non sono italiani ,ma una massa di ebrei” e ancora “il viola è il colore che odio, il colore che odio di più , sterilizziamo le donne, così non ne nascono più“: questi i cori uditi domenica scorsa nel settore del Franchi che ospitava oltre un migliaio di sostenitori della Juventus, giunti a Firenze in trasferta.
E ancora, a Milano, durante il cosiddetto derby della Madonnina (che non ne sarà stata sicuramente fiera): “I campioni dell’Italia sono ebrei” hanno intonato alcuni (ma non pochi) interisti nel corso della partita.
E, nel corso del riscaldamento delle squadre, si sono alzati cori contro il Napoli, che in quella partita tra l’altro non c’entrava niente: “Vesuvio erutta, tutta Napoli distrutta” è soltanto uno dei canti più conosciuti. Addirittura è stato possibile, per una manciata di tempo, trovare questo coro come canzone su Spotify, con tanto di immagine del Vesuvio che erutta. Fortunatamente, è stato poi rimosso.
Se questo è sport, forse siamo alla frutta.