Il cast di “Casa Surace” si racconta: “le differenze tra Nord e Sud che mettiamo in scena non sono penalizzanti”
I membri del cast di "Casa Surace" ospiti al Social World Film Festival di Vico Equense per raccontare il loro impegno nell'ambito sociale.
Ospiti i membri del cast di “Casa Surace” alla tredicesima edizione del Social World Film Festival. La kermesse che da tredici anni ha luogo nelle location più nevralgiche di Vico Equense, si pone un duplice obiettivo: analizzare i temi sociali mediante la commemorazione delle grandi stelle del cinema, non a caso l’edizione è stata dedicata a Gina Lollobrigida, restando pur sempre sul pezzo della contemporaneità e dell’avanguardia. Proprio per questo una particolare attenzione è stata fatta nella narrazione della pluralità dei generi, invitando molte star del web per conoscere meglio tutte le nuove forme delle opere audiovisive e i progressi che ha determinato la digitalizzazione e la mediatizzazione. In virtù di ciò, è risultata fondamentale la presenza di una delle factory e casa di produzione più amata e seguita nel partenopeo. Alessio Strazzullo, Antonella Morea, Fernanda Pinto, Riccardo Betteghella e Bruno Galasso si sono raccontati meglio, argomentando della responsabilità sociale che avvertono sulle loro spalle.
Casa Surace, tra divertimento e riflessione
“Abbiamo tutti una responsabilità nei confronti del pubblico, la quale noi inizialmente abbiamo cercato e che poi ci ha raggiunto – ha spiegato Alessio Strazzullo – Siamo molto fortunati, avvertiamo un pubblico accalorato e fedele nel corso del tempo. È un pubblico molto ampio, dai 18 ai 60 anni, date anche le nostre tematiche. È bello poter indicare loro nuove prospettive e nuove possibilità di vita. Ci sono molti giovani che purtroppo hanno difficoltà a trovare la loro strada, per questo abbiamo subito trattato delle tematiche sociali. Quest’ultime, ovviamente, nel corso del tempo mutano e per questo cambiamo anche noi il modo di narrarle. Cerchiamo di affrontare le tematiche sociali nel modo migliore, rispettando sempre il prossimo”. E poi Antonella Morea ha precisato: “Credo che il nostro sia un messaggio molto dolce, passionale, vivace. Portiamo sul web la tradizione e la risposta dei più piccoli è sempre iper positiva. Sono felicissima di comprendere che i nostri contenuti vengano apprezzati. Noi siamo molto amati anche da un pubblico più adulto. Tantissime persone più mature hanno acquisito confidenza con la tecnologia e si divertono a visionare i nostri lavori”. E l’attrice si è lasciata andare anche ad un ricordo commosso di nonna Rosetta: “Lei era una bambina. Con noi si divertiva tantissimo, si è prestata a tutto con grande piacere e con grande camaleontismo. Andava al supermercato e si faceva i selfie. È stata di grande insegnamento: anche ad 80 si può essere bambini. Aveva una spontaneità meravigliosa”.
Palazzo Reale di Napoli, restituita all'antico splendore la fontana ovale nel Cortile delle CarrozzeLa metafora tra il Nord e il Sud e il segreto del loro gruppo di lavoro
Fernanda Pinto ha poi spiegato la finalità dei ricorrenti e divertenti confronti tra il Nord e il Sud del Bel Paese presenti nelle loro opere audiovisive: “La metafora delle diversità tra Nord e Sud diverte e piace molto, ma in realtà la divisione non c’è – ha chiosato – Noi siamo una grande famiglia ma con ironia e leggerezza riusciamo a raccontare delle differenze che non sono penalizzanti. Menomale che non siamo tutti uguali! Essere unici e diversi è una grandissima ricchezza. È un bene, si può imparare l’uno dall’altro. Non bisogna mai dimenticare che siamo sempre, comunque e prima di tutto, persone come tutti. Comprendere le diversità e rispettarle è alla base di tutto”.
Complicità, condivisione, confronto: tutti elementi immediatamente tangibili quando si osservano i componenti della factory dialogare tra loro. E, di Fatto, Riccardo Betteghella, Bruno Galasso e Alessio Strazzullo hanno così parlato del loro modus operandi e dell’obiettivo di gruppo che si sono posti: “Il segreto di Casa Surace è compiere un buon lavoro di gruppo in modo unito e rispettoso, attingendo ognuno dalle diversità dell’altro – ed hanno concluso – Ognuno con le sue unicità, le sue particolarità, le sue stranezze! Tutti uniti però da una sola finalità: quella di arrivare a più persone possibili per condividere dei messaggi sociali”.