Cresce il malcontento sull’Isola Azzurra. Capri è ormai invasa dagli influencer che farebbero di tutto pur di esporsi sulle vetrine dei social. File chilometriche per la Grotta Azzurra e c’è chi sfida i divieti per fare un bagno nella grotta solo per il gusto di riprendere la scena e postarla online.
Capri capitale degli influencer, l’isola azzurra soffoca
Da sempre meta prediletta dei turisti stranieri, l’isola di Capri è diventata, con il passare degli anni, uno dei casi più espliciti di overtourism. L’eccessiva turistificazione è un fenomeno che porta inevitabilmente con sé atteggiamenti poco sani, nel poco rispetto verso gli altri e verso l’ambiente. Pochi mesi fa venivamo a conoscenza del caso di un influencer che pur di racimolare una manciata di like si era fatto riprendere mentre faceva il bagno nell’iconica Grotta Azzurra di Capri.
“Con il ritorno dell’estate riaffiorano anche le cattive abitudini di chi in mare non rispetta le regole, degli esibizionisti che utilizzano i social per dare il cattivo esempio. E’ il caso dell’influencer che fa il bagno nella Grotta azzurra di Capri, all’interno della quale è severamente vietato immergersi per una precisa ordinanza della Capitaneria di Porto di Napoli, ed esibisce l’eroica iniziativa come un trofeo sulla Rete. I comportamenti scriteriati possono costare caro in termini di sicurezza, e se diffusi per carpire l’attenzione di tanti, vanno sanzionati. Chi diffonde messaggi erronei deve risponderne e subire le conseguenze” scriveva il deputato Francesco Emilio Borrelli sull’accaduto.
Oggi, nel pienone dell’alta stagione, la situazione è cambiata ben poco, anzi: gli influencer affollano l’isola Azzurra fino a soffocarla, aumentano le file d’attesa sotto il sole rovente di agosto e cresce il malcontento attorno a chi vive da sempre l’isola di Capri e ne vede i cambiamenti, sempre più aggressivi, anno dopo anno. La Grotta Azzurra, che per visitarla occorrono ormai almeno tre ore di fila, è diventata difficile anche da avvistare a causa dell’ingente numero di imbarcazioni a motore che la circondano. Queste imbarcazioni sono naturalmente un ostacolo allo scorrimento del tragitto in barchetta verso la Grotta, alimentando il rischio di non godere neanche di quei pochi minuti a disposizione dopo ore e ore di fila sotto al sole.
“Amiamo i turisti, tutti quanti, sono il nostro sangue. Ma se qualcuno annega a causa delle barche, delle onde, siamo finiti. È finita. Dobbiamo avere un po’ di governance” ha dichiarato Manuela Schiamo, Assessore al Turismo.
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