“‘A lira fa ‘o ricco, ‘a crianza fa ‘o signore”, la morale del detto napoletano
La morale del detto napoletano che stabilisce le vere caratteristiche di una persona signorile, compiendo un distinguo tra ricchezza ed eleganza.
Ogni detto napoletano è un microcosmo, un quadro, un mondo, un pensiero universalmente applicabile. L’atavica oralità proverbiale napoletana si tramanda con cura di generazione in generazione, di genitori in figli, di anni in anni. Ciò accade perché riesce a descrivere con un’accuratezza e generalità quasi clinica ogni comportamento ed ogni situazione umana. I napoletani, di fatto, sono molto ancorati a determinati valori umani e notano con estrema attenzione i modi che gli altri adottano per rivolgersi al prossimo. Proprio osservandoli, spesso compiono ed esclamano un’affermazione che è anche un famosissimo detto napoletano, ossia che ‘a lira fa ‘o ricco, ‘a crianza fa ‘o signore. Si tratta di un detto popolare molto importante, perché è indice di una morale fondamentale per i napoletani e riesce a descrivere perfettamente la differenza tra l’essere semplicemente ricchi e l’essere signorili. Scopriamo insieme più approfonditamente il concetto morale.
La morale del detto napoletano
‘A lira fa ‘o ricco, ‘a crianza fa ‘o signore in italiano significa letteralmente che i soldi rendono ricchi ma la buona educazione fa il vero signore. La signorilità, di conseguenza, non è dipesa dallo status sociale, dalla propria condizione lavorativa prestigiosa o dalle possibilità economiche molto agiate. La signorilità è l’educazione, la gentilezza, la simpatia che può essere tipica anche di una persona meno abbiente, più modesta e meno istruita culturalmente. Si tratta di quella classe innata, respirata fin dalla culla in un ambiente familiare dove si è insegnato con amore e costanza l’importanza di portare rispetto alle persone estranee e di trovare sempre le parole più cortesi per esprimere un concetto, fare valere un’idea o chiedere un favore.
Il Campanile della Pietrasanta a Napoli: uno dei più antichi d'ItaliaQuesta profonda convinzione si sbarazza di ogni cliché e di ogni vanesia apparenza sociale, mira al contenuto e non alla forma, alla sostanza e non all’apparenza. La saggezza napoletana guarda nell’animo delle persone e ne percepisce l’essenza. L’abito non fa il monaco, è la morale a farla e ciò vale anche e soprattutto per il concetto di signorilità.
Tante persone che rivestono un ruolo importante in società, posseggono lussuose case in zone alte e rinomate della società, vestono di grandi firme e si concedono ogni comfort, approfittano della loro situazione di privilegio per calpestare gli altri, trattandoli con superbia e umiliante sufficienza, in quanto reputati inferiori. La vera signorilità non è una questione di classe sociale e di gerarchie rigide, anzi. I veri signori non fanno sentire inferiori nessuno, si spogliano di ogni saccente presunzioni e creano le condizioni tali per fare sentire chiunque a proprio agio! Il vero signore, soprattutto, non si avvarrà di nessuna forma di autoreferenzialità. All’esatto contrario, sarà umile e si metterà sempre in discussione e lascerà che siano gli altri a ritenerlo tale o meno.