Forse non tutti sanno che nell’antichità tutti i monumenti non apparivano così come li vediamo oggi. In particolare tutti i templi e gli edifici pubblici non apparivano agli occhi di chi li guardava del colore della pietra viva, ma erano completamente intonacati e dipinti, anche con colori piuttosto vivaci.
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Come oggi del resto sarebbe impensabile immaginare un edificio lasciato grezzo, sia esso pubblico o privato, con i mattoni a vista senza la dovuta intonacatura, così lo era in passato.
E se a noi oggi sembrano rovine ricche di fascino e con i colori naturali della pietra i templi antichi in realtà erano ricchi di colore.
In particolare il video, estratto dal video realizzato per il Progetto Arte promosso dalla casa editrice Pearson Italia per la didattica nelle scuole, ricostruisce le cromie originarie del tempio di Nettuno di Paestum attraverso interventi in computer grafica 3d. La ricorstuzione parte da un0accurata analisi delle rovine e delle tracce di colore che i restauri hanno permesso di recuperare.
Il cosiddetto tempio di Nettuno a Paestum è uno dei più importanti esempi dell’architettura greca giunto fino a noi dall’antichità. Dedicato in realtà, come rivelano studi più recenti ad Hera e non a Nettuno, fu eretto nella cittadina campana intorno alla metà del V sec. a.C. Il tempio (24,14 x 59,98 m) è una delle più interessanti creazioni di ordine dorico in nell’occidente greco, si tratta un periptero con sei colonne sulle due facciate e un basamento di tre gradini. Al suo interno, in cella trovava posto al statua di culto della dea, anch’essa riccamente colorata come ricostruisce il video.


Complimenti, per il progetto e le notizie; sempre avare, in verità, rispetto ad un mondo di grande fascino culturale a cui apparterremmo se avessimo la curiosità di conoscerlo
Grazie Giuseppe, è il sostegno dei nostri lettori che ci incoraggia a migliorare sempre.