“Si nu quaquaraquà” : cosa significa e da dove proviene?

Un'espressione particolare, quasi un'onomatopea, "si nu quaquaraquà" è di uso quotidiano. Con precisione , è un modo di dire appartenente al sud Italia.

Tradizioni e Curiosità
Articolo di , 13 Set 2024
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Un’espressione particolare, quasi un’onomatopea, “si nu quaquaraquà” è di uso quotidiano. Con precisione , è un modo di dire appartenente al sud Italia. Non solo diffusa a Napoli, quindi, ma anche tipica della nostra sorella isolana: la meravigliosa Sicilia.

L’origine di questa espressione fonosimbolica ha le radici nel mondo animale. Ricorda, infatti, il verso dell’anatra. E l’anatra , per noi, ha sempre fatto “quack“, per esemplificare il suo naturale starnazzare. A Napoli,  il parlare a vuoto è considerato sacrilego e colui che lo fa è bollato come un Chiachiello. Il paragone con il verso di un animale rumoroso come l’oca o l’anatra  viene spontaneo, quando ci riferiamo a qualcuno che parla troppo.

Chiachiello: significato e origine del colorito termine napoletano

“Si nu quaquaraquà”: significato dell’espressione a Napoli

“Quaquaraquà”, insomma, è un’ espressione che nasce in Sicilia, ma arriva fino al resto del meridione d’Italia. Uno dei padri spirituali di questa parola tramandata e trapiantata è l’intellettuale Leonardo Sciascia. La citazione tratta dal libro Il giorno della civetta (e dall’omonimo film) : “L’umanità… La divido in cinque categorie : gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà” è diventata famosa ed importante. Perché è da qui che nasce l’accezione napoletana del termine e con essa una serie di detti divertentissimi.

Un esempio?  ” Per quanto allunghi il collo l’oca non diventerà mai un cigno. Figuriamoci si nu quaquaraquà pò addivintà mai n’ omm'” 

Il messaggio appare chiaro: il quaquaraquà è una persona particolarmente loquace, ma priva di capacità effettive. Per questo motivo, viene ritenuta scarsamente affidabile.

Tuttavia, nel gergo mafioso, la parola quaquaraquà ha ancora un altro significato. È usato, infatti, come sinonimo di “delatore“. Il delatore è lo spione, colui che denuncia alle autorità, spesso anche anonimamente. Un altro modo in cui conosciamo il delatore è il famigerato “infame”.

A Napoli, infatti, sentiremo la parola utilizzata in entrambe le sue significanze. E nessuna, certamente, vorremmo fosse mai riferita a noi!

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