Napoli, il Comune condannato per caos movida annuncia ricorso
Non ci sta il comune di Napoli, condannato a risarcire 230mila euro ai residenti di piazza Bellini a causa della movida molesta, e annuncia ricorso.
Caos movida, dopo la storica sentenza del Tribunale di Napoli che ha condannato l’amministrazione a risarcire oltre 230mila euro a una decina di residenti che hanno denunciato l’insostenibile inquinamento acustico in piazza Bellini a tutte le ore del giorno e della notte, il comune di Napoli annuncia ricorso.
Il Comune di Napoli ha annunciato la sua intenzione di presentare ricorso contro la recente sentenza che lo ha condannato per il caos generato dalla movida cittadina. La decisione arriva in un contesto di crescente attenzione alle problematiche legate alla vivibilità urbana, con un piano di interventi già in atto e nuove strategie in fase di definizione.
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Varie le misure già in campo per tutelare i diritti dei residenti, è questa la difesa del comune di Napoli che, ricorda, dal 2023 ha introdotto un nuovo Regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana, con l’obiettivo di tutelare il diritto al riposo dei residenti senza sacrificare completamente la socialità che caratterizza la città. Tra le principali disposizioni del regolamento spiccano:
- Divieto di strumenti di amplificazione e percussione all’esterno dei locali e per strada, salvo per eventi autorizzati.
- Sanzioni più severe per i locali non autorizzati a emettere musica o in violazione delle norme vigenti, che includono multe e, in caso di recidiva, sospensioni fino alla chiusura dell’attività.
- Una serie di interventi mirati della Polizia Municipale nelle aree più critiche.
Il Comune sta inoltre aggiornando il Piano di zonizzazione acustica comunale e lavorando a una normativa specifica sulla movida, ispirata a modelli di gestione delle grandi città italiane. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra il diritto alla socialità degli avventori e quello al riposo dei residenti.
Il ricorso e il confronto con altre città
L’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Gaetano Manfredi, ha sottolineato che il rumore generato nelle piazze storiche della città è principalmente legato alla presenza di avventori. Di conseguenza, l’approccio adottato mira a contemperare i diritti dei diversi attori coinvolti, evitando soluzioni che penalizzino una delle due parti.
La sentenza, che ha suscitato dibattito, verrà contestata attraverso un ricorso che, secondo fonti comunali, metterà in luce alcune criticità emerse nelle motivazioni del dispositivo del Giudice. Parallelamente, il sindaco ha annunciato l’intenzione di portare il tema a livello nazionale, avviando un confronto con altre città italiane che vivono situazioni analoghe.
Verso una convivenza sostenibile
Napoli, come molte altre città italiane, deve affrontare la sfida di preservare la propria identità culturale e la vivacità sociale delle sue piazze, tutelando al contempo la qualità della vita dei residenti. Il dibattito sulla movida e sulla gestione degli spazi pubblici è destinato a proseguire, ma il Comune di Napoli sembra determinato a perseguire una strategia che coniughi rigore normativo e dialogo, sia a livello locale che nazionale.