Femmene ‘e chiesa, diavule ‘e casa: il detto napoletano sulla religiosità
Tra i modi di dire più diffusi in Campania c'è “Femmena e chiesa, diavule e casa”.

Quanti modi di dire esistono nella lingua napoletana?
La lingua napoletana
La lingua napoletana è davvero incredibilmente ricca. Al suo interno è presente un innumerevole quantitativo in primis di parole. Variegate, variopinte, estremamente differenziate l’una dall’altra. C’è davvero un numero di vocaboli colossale nella lingua maggiormente utilizzata in Campania.
"Guardarse 'mmocca pe ggulio": l'affascinante significato del detto napoletanoL’esistenza di questa esorbitante grandezza è dovuta all’enormità della storia di Napoli. Tutte le influenze dei popoli ivi giunti, tutte le fasi dello sviluppo della città, tutto ciò che di buono e di negativo è qui accaduto, tutto ha condizionato il modo di esprimersi dei partenopei, i quali hanno saggiamente saputo attingere da qualsiasi cosa gli sia successa, facendone tesoro e rendendola terreno fertile per se stessi e soprattutto per la propria cultura.
A ciò si aggiungono in gran quantità gli eventi quotidiani, gli eventi contemporanei, le tradizioni, le usanze e le abitudini tipiche della zona, assieme alle leggende del posto.
I modi di dire napoletani
Il tutto confluisce non soltanto in lemmi variegati, ma anche in un’infinità di espressioni e di modi di dire permeati nell’essere napoletano.
A ciò si aggrega un importante elemento: la fede. Il popolo partenopeo risulta tutt’oggi essere strettamente correlato e collegato alla religiosità. La fede è un elemento imprescindibile dalla Campania, presente proprio nel quotidiano.
Per questo motivo, tanti sono i modi di dire nati da quest’aspetto della napoletanità. E tra questi ve ne è uno alquanto polemico. Si tratta di ‘Femmene ‘e chiesa, diavule ‘e casa’.
Femmene ‘e chiesa, diavule ‘e casa
Il detto in questione sottolinea una particolarità che riguarderebbe parte delle fedeli. Secondo questa frase, la cui traduzione letterale significa proprio ‘donna di chiesa, diavolo di casa’, le appartenenti al genere femminile intente a esprimere la propria fede frequentando assiduamente i luoghi di culto, si comporterebbero poi in maniera poco cattolica fuori dalle mura sacre, principalmente all’interno di quelle del proprio appartamento.
Questo atteggiamento sottolineerebbe perciò l’incoerenza tipica di molte persone. E quest’ultima sarebbe perciò assimilabile ad un detto italiano molto noto: predicare bene e razzolare male.


E’proprio vero!Qeante donne pregano andando a fare le lodi mattutine al Signore e poi si dimenticano dei più elementari doveri o per dirlo in napoletano ” creanze ” quotidiane. Dire buongiorno, buona sera, salutare quando si entra in casa etc. E’ come andare in chiesa e non farsi la Croce. Mah!