“Un posto al sole”, SWFF 2024: parlano Mauro Racanati e Gina Amarante
Ospiti durante la quattordicesima edizione del Social World Film Festival l'attore Mauro Racanati e l'attrice Gina Amarante, volti amatissimi di “Un posto al sole”. Le dichiarazioni riguardo la chiave del successo della soap opera.
Ospiti, durante la quattordicesima edizione del Social World Film Festival per la direzione artistica di Giuseppe Alessio Nuzzo, l’attore Mauro Racanati e l’attrice Gina Amarante. Nella cornice di Vico Equense, cittadina al momento contornata dal ricordo e dal volto di Sandra Milo, a cui è dedicata l’attuale edizione della kermesse cinematografica, i due attori si sono lasciati andare a numerose riflessioni riguardo la longevità ed il successo della soap opera Un posto al sole, in cui Mauro Racanati presta il volto al medico Riccardo Crovi e Gina Amarante riveste il doppio ruolo della gemella Micaela/Manuela Cirillo.
Un posto al sole, l’esempio perfetto del meccanismo televisivo seriale
Correva il 1996 quando la prima puntata di Un posto al sole andò in onda su Rai 1. Da lì, quotidianamente, i protagonisti del microcosmo di Palazzo Palladini regalano compagnia ai telespettatori da trent’anni. Questa soap televisiva, la prima prodotta totalmente in Italia, è un baluardo della serialità televisiva italiana, nonché un fenomeno mediatico da osservare. La serialità, nel corso della storia e dell’arte, è sempre esistita sotto numerose vesti ma ha trovato nel corso del secolo del 900 e nel medium televisivo la sua fortuna e la sua affermazione, perché è proprio il lavoro sinergico dei vari reparti che costituiscono il prodotto finale seriale ad essere espressione del paradigma della fabbrica della nostra società contemporanea. La soap opera napoletana è il risultato più riuscito e duraturo negli anni di tali meccanismi e riesce, tramite la caratteristica peculiare della ricorsività, ossia ripetizione con variazione, a reinventarsi continuamente e a mantenere incollati allo schermo gli appassionati della serie, fidelizzandoli mediante l’appuntamento episodico e toccando la loro emotività attraverso le narrazioni corali dei plurimi personaggi.
Lina Sastri, “La casa di Ninetta” e il rapporto indissolubile con NapoliLe dichiarazioni degli attori della soap opera
“Un posto al sole è molto di più di una fiction – ha esordito Mauro Racanati – Si tratta di un vero e proprio fenomeno aggregativo di grande portata, è un fenomeno sociale, di costume e soprattutto antropologico, siccome viene tramandato di generazione in generazione e risulta essere un collante tra le famiglie”. Un’affermazione ben rincarata da Gina Amarante, la quale ha spiegato: “La chiave del successo di tale soap è la sua capacità di narrare ed accompagnare la quotidianità. Le persone possono riconoscersi ed emozionarsi con le storie dei personaggi. Personalmente, da spettatrice mi aspetto questo. La soap ci regala una verità, siamo davvero una seconda famiglia. I telespettatori ci percepiscono come persone che entrano nelle loro case e che nella fascia preserale gli tengono compagnia: piangiamo con loro, ridiamo con loro, cuciniamo con loro! Vi è empatia”. Per quanto concerne la questione della verità dell’arte recitativa, Mauro Racanati ha sposato in pieno il discorso sull’importanza della verità nell’arte recitativa, concludendo così: “Bisogna cercare la verità, raccontare la ferita interiore e portare in scena in modo sicuramente sublimato e su misura le proprie esperienze di vita, generando così una configurazione con il pubblico”.
Ad accompagnare Gina Amarante, inoltre, vi è stato il piccolo Gennaro De Simone, che nella soap opera ricopre il ruolo di Jimmy Poggi. Con gli occhi illuminati di sogni ed il dolce ed energico modo di fare, tipico dei giovanissimi in carriera con la tenacia di scalare il successo, ha raccontato alla stampa il suo modo di dividersi ed organizzarsi tra set, scuola e diversi impegni e passioni ed ha fatto trasparire tutto il suo amore per la recitazione.