Napoli ritorna set cinematografico: Luca Marinelli interpreta Mussolini
Il lungomare di Napoli ritorna agli anni '20 ospitando la serie di Sky Original su Benito Mussolini, con protagonista Luca Marinelli
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Napoli ritorna set cinematografico. Ritorna indietro nel tempo, agli anni ‘20. Ritornano le carrozze sul lungomare, le bombette nere ed il fascino della Belle Époque giunta ormai al tramonto.
Ed anche Napoli, in questa nuova serie che vede Joe Wright alla regia e prodotta da Sky Original, si tinge di nero, perché ad essere messo in scena è il best seller del pluripremiato scrittore napoletano Antonio Scurati “M. Il figlio del secolo”, tradotto in ben 46 paesi.
Il canile di Napoli cerca volontari per accudire cuccioli senza famigliaNel cast, spicca la figura di Luca Marinelli, uno degli attori più capaci e alla ribalta negli ultimi anni, distintosi per interpretazioni magistrali in pellicole cinematografiche come nella versione del 2019 di Martin Eden ambientato anch’esso a Napoli di Piero Marcello, Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, Diabolik dei Manetti Bros.; ma con anche successi televisivi all’attivo, come il film su Fabrizio De André prodotto dalla Rai.
E sarà proprio Marinelli a interpretare Benito Mussolini nell’ascesa al potere raccontato nel romanzo di Scurati, in una Napoli tornata indietro nel tempo al 24 Ottobre 1922, durante la pianificazione della Marcia su Roma in una suite del Vesuvio.
L’oggetto del racconto
Oggetto del racconto sarà la formazione della Fondazione dei Fasci nel 1919. Percorrerà la tragica strada dello squadrismo e delle incursioni fasciste, la Marcia su Roma, la raccolta del consenso popolare con la persuasione prima e con la violenza poi, fino al discorso in parlamento di Mussolini successivo all’omicidio di Giacomo Matteotti nel 1925.
Il quale costituisce il momento chiave della storia di prima metà del secolo, quello in cui il dittatore si assume la responsabilità dell’omicidio politico, mettendo il Parlamento di fronte al fatto compiuto.
A proposito della persuasione e del fascino di questa oscura figura che la serie racconterà, in questa sede si ritiene opportuno ricordare le parole di Gaetano Salvemini, grande meridionalista e antifascista, professore universitario di storia, il quale definì Mussolini molto più abile anche di Hitler nella persuasione delle menti, soprattutto all’estero, poiché, citando le sue parole: “Fuori d’Italia non poteva rompere le teste. Doveva conquistarle. E ne conquistò un gran numero, se non tutte. In questo campo Hitler non può essere paragonato neppure a una scarpa vecchia di Mussolini”
I luoghi in cui si gira a Napoli
Oggi, la scena si sposterà dal lungomare al Palazzo Reale, mentre domani la produzione girerà al Teatro San Carlo. Non mancheranno Palazzo Sanfelice e la Reggia di Portici.
Napoli torna ad essere set cinematografico di grandi produzioni, per una serie che sembra promettere benissimo e in cui la napoletanità sembra scorrere molto forte. Staremo a vedere.
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